Cosa visitare a Carrara, la capitale internazionale del marmo, secondo due personalità davvero importanti per la città toscana: il Sindaco Francesco De Pasquale e l’Assessora alla Cultura Federica Forti.

Cosa visitare a Carrara: viaggio nella capitale del marmo

La città di Carrara, incastonata tra le Alpi Apuane, è da sempre lo scenario di piccole e grandi storie scritte nel marmo. Ne parliamo con Francesco De Pasquale e Federica Forti, rispettivamente Sindaco e Assessora alla Cultura della città.

Francesco De Pasquale, Sindaco di Carrara

Quali sono i nuovi scenari per la città di Carrara?

Oggi sempre più centro creativo e culturale in espansione. Una passeggiata a Carrara riserva un fascino del tutto particolare perché descrive una quotidianità intima, diversa, che omaggia nuovi tesori, vicoli suggestivi o curiosi personaggi.

Sindaco: “Siamo partiti dalla storia, la nostra città storicamente nasce e cresce grazie al marmo. Quando si pensa al marmo il pensiero va subito al Bianco Carrara, allo Statuario. Oggi c’è sempre di più un binomio indissolubile con la cultura. Tante sono le iniziative volte a valorizzare quel mix di culture, influenze e tradizioni che ruotano intorno alla pietra naturale tutta da scoprire. I piani attuativi dei bacini estrattivi, la tracciabilità del percorso del blocco di marmo per seguirlo nelle varie fasi di lavorazione, il ripensamento dei musei cittadini, ad esempio. Qui il marmo ha valore in quanto cultura, sempre di più declinato con l’industria moderna e l’artigianato“.

Assessora: “Carrara è inserita nel Network delle Città Creative dell’UNESCO, una rete mondiale che comprende oggi 180 città, di 72 paesi, che hanno fatto della creatività il motore del proprio sviluppo sociale, economico, culturale e turistico. Si tratta di un tassello che va ad aggiungersi alla qualità dell’offerta culturale di un territorio che affonda le radici in una storia senza eguali“.

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Federica Forti, Assessora alla Cultura di Carrara

Cosa fare a Carrara?

Sindaco: “Il marmo è patrimonio di tutti e risorsa non riproducibile che deve essere sfruttata nel migliore dei modi. Il nostro obiettivo è valorizzarla in tutte le sue parti, incrementando i benefici che le attività della filiera lapidea lasciano al territorio in termini culturali ma anche sociali e occupazionali“.

Assessora: “Dopo l’apertura del museo CARMI Carrara e Michelangelo alla Padula e il recupero della importante collezione di sculture del parco e la riapertura degli Animosi, un altro intervento significativo riguarda il Museo del Marmo che lascerà la vecchia sede per trasferirsi in centro città all’interno di un palazzo storico, collocazione naturale e allineata con i tesori che custodisce. L’operazione sarà guidata dall’Arch. Guido Canali, protagonista dell’architettura italiana che vanta interventi di grande prestigio tra cui il bellissimo nuovo allestimento del Museo delle Statue Stele Lunigianesi al Castello del Piagnaro a Pontremoli.

Cultura contemporanea per un’antichissima tradizione

Molto importante è anche ripensare le modalità di fruizione, soprattutto in questo periodo storico è necessario reagire e cogliere una tendenza positiva che ha coinvolto tutti i musei d’Italia creando una maggiore apertura al digitale. Non dimentichiamo l’importanza degli interventi di miglioramento della fruibilità della Cava Romana, unica cava di epoca romana che abbiamo nel bacino del mediterraneo; il nuovo allestimento in lavorazione del mudaC – museo delle arti Carrara – seguito della direttrice Laura Barreca, che esporrà per la prima volta e in maniera permanente ‘Il Capo’, il poetico corto di Yuri Ancarani che dal 2010, anno in cui è stato presentato alla 67ª Mostra del Cinema di Venezia, sta spopolando per la rappresentazione in una dimensione sublime del rapporto uomo – natura.

E poi la prossima apertura di Palazzo Rosso dove troverà sede adeguata la gipsoteca dell’Accademia e finalmente i gessi di artisti quali Canova e Thorvaldsen saranno visibili al grande pubblico.

Tutti questi interventi sono frutto di un rapporto importante anche con i privati, costruttivo, nella valorizzazione dei beni comunali, e grazie al supporto della Fondazione Marmo, in una logica di lavoro trasparente e continuativo. Tutto questo in un centro storico che sta già iniziando, grazie al progetto “Carrara SiCura” a muovere i primi passi verso il rilancio del commercio sostenibile, che privilegia investimenti nell’arte, nel design e nei prodotti tipici, con una forte collaborazione con le scuole e l’Accademia”.

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Graffito raffigurante il David di Michelangelo su una parete di marmo bianco a Carrara

Consigli per visitare la città toscana del marmo

Prima di dirigersi verso la capitale del marmo vi consigliamo di comprare scarpe comode e lasciare spazio nel cuore e nella mente. Carrara è una città viva, molto poco globalizzata nonostante le sue aziende lavorino in tutto il mondo; tante sono le botteghe storiche, come tanti sono i laboratori in cui toccare con mano e vivere esperienze concrete attorno alla ‘filiera marmo’.

La città coordinatrice di Città creative Italiane 2021

Ma di certo non la capisci se non percorri le vie ciottolate che salgono sui monti, se non ti affacci sulle cime aguzze delle Apuane, se non assisti a tutta la filiera e soprattutto alle trasformazioni più nobili all’interno dei tanti laboratori di artigiani e artisti che hanno valso la nomina di Carrara a Città Creativa Unesco nel 2017 e a co-coordinatrice per le Città creative Italiane nel 2021.

Cosa fare a Carrara

È una città che ti accoglie con i simboli del movimento anarchico e mettendoti in mano un martello per capire cosa significhi lavorare il marmo. Grazie a una comunità di artisti molto nutrita si può vedere tutto questo e toccare anche un’offerta enogastronomica ancora viva e interessante. Il cibo è un’esperienza completamente diversa da qualsiasi altra parte del mondo. In particolare i ristoranti con prodotti tipici che mixano design e cucina sono pieni di fascino e si alternano a laboratori di fine bellezza. Imperdibile un giro in jeep, dalle cave di marmo, al lardo di Colonnata.

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