2 / 3 – Parco dell’Orecchiella: tra orsi, alberi secolari e fortezze medievali

Migliaia di ettari garfagnini

La Riserva Naturale dell’Orecchiella ha dimensioni davvero notevoli. Infatti, è un’area di 5.218 ettari che si estende tra i comuni di Piazza al Serchio, San Romano in Garfagnana, Sillano Giuncugnano, Villa Collemandina e Castiglione di Garfagnana. Il territorio protetto è organizzato in tre riserve naturali: Orecchiella (dalla quale prende il nome), Lamarossa e Pania di Corfino. Quest’ultima ci permette di capire fin da subito come la zona sia montuosa, con rilievi calcarei caratterizzati da un forte contrasto tra un versante e l’altro.

Ciò rende perfettamente l’idea wild che la Garfagnana è capace di trasmettere. Anche la vegetazione presente è tipica del territorio, con boschi di faggi, castagni e abeti, che costituiscono un habitat perfetto per molti animali selvatici come…No spoiler, ci arriveremo. Oltre a maestose montagne e fitte macchie vegetative, il Parco dell’Orecchiella offre ai propri visitatori invidiabili panorami e scorci sulla Garfagnana. Un forte valore paesaggistico che si completa grazie a punti di interesse storico vicini, come l’antica Fortezza della Verrucole, nel comune di San Romano in Garfagnana.

Per approfondire: San Romano in Garfagnana e la Fortezza delle Verrucole

Fortezza delle Verrucole in una giornata di sole

Flora e fauna: a tu per tu con l’orso

Passare una giornata nel Parco dell’Orecchiella significa trascorrere ore immersi nella natura, con l’unico inquinamento acustico dato dai leggeri cinguettii degli uccellini domiciliati tra le fronde. Inoltre, è possibile conoscere da vicino gli altri animali che popolano la zona. L’Ente, infatti, ha predisposto alcuni enormi recinti faunistici, raggiungibili grazie a un breve percorso adatto a tutti, per vedere alcuni esemplari in cattività. Gli appezzamenti di terreno ospitano grandi mammiferi, come caprioli e mufloni, ma anche una piccola comunità di orsi. L’orso non è più un animale presente nei boschi garfagnini, ma non è sempre stato così. Anzi, a supporto di quanti esemplari popolassero la Garfagnana, si hanno delle testimonianze storiche, come il famoso atto che ha dato origine al detto “menare l’orso a Modena”.

Per la spiegazione del modo di dire dobbiamo tornare molto indietro nel tempo, al 1451. In quell’anno, la Garfagnana era un possedimento del dominio estense, sotto la guida di Borso d’Este. Il 28 luglio 1451, il Duca decise di introdurre una nuova legge: i garfagnini, per poter usufruire dei terreni del ducato, avrebbero dovuto portare, ogni Natale, un orso vivo alla corte. Un’impresa veramente ardua! Proprio questo, infatti, è il significato del proverbio, che ancora oggi indica azioni impossibili o estremamente difficili da compiere. All’Orecchiella è possibile incontrare alcuni esemplari di plantigradi, che non potrebbero essere reintrodotti in libertà.

E oltre all’orso, nel Parco dell’Orecchiella c’è anche il lupo? Vai a pagina 3

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Rachele Favali
Blogger & Ambassador of Tuscany
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