21 Giugno 2020 2020-07-03T15:06:41+02:00 Porto Ercole, il gioiello dell’Argentario, teatro della scomparsa di Caravaggio TuscanyPeople Tommaso Baldassini Share: Porto Ercole è un delizioso borgo marinaro sul lato orientale del Promontorio dell’Argentario, a poco più di 40 km a sud-est di Grosseto, a circa 7 km a sud-ovest di Orbetello. Dal 2014 fa parte de “I borghi più belli d’Italia”, e insieme a Porto Santo Stefano costituisce uno dei due abitati maggiori che formano il comune sparso. Porto Ercole, uno dei borghi toscani più belli d’Italia Furono forse i Focesi, una popolazione della Grecia antica devota a Ercole, a dargli il nome dopo avervi riconosciuto una somiglianza con una baia della loro terra d’origine. Secondo altri, invece, il nome verrebbe dagli Etruschi, come dimostrerebbe la necropoli posta a monte di Cala Galera, collocata nel settore dello zodiaco etrusco corrispondente proprio alla costellazione di Ercole. Breve storia di Porto Ercole Nel VII sec. a.C., gli Etruschi della vicina città di Cosa edificarono il porto Cosanus, ma già prima di loro era segnalata una presenza fenicia. Nel II sec a.C., la Repubblica romana vendette i territori del promontorio alla famiglia dei Domizi Enobarbi, di professione argentari, in altre parole prestasoldi, banchieri, da cui il toponimo del Monte Argentario. Nell’XI sec. d.C., con una falsa donazione di Carlo Magno, Papa Leone III tolse il territorio ai conti Aldobrandeschi di Sovana e lo cedette, fino al 1232, all’ordine monastico dei Santi Anastasio e Vincenzo. Il Rinascimento Nel 1416, sotto il dominio di Siena, vennero erette le mura e fu ampliato il sistema di torri costiere. I vigneti del promontorio attraevano molto i mercanti. Carlo VIII offrì a Siena addirittura 30mila fiorini d’oro per il possesso di Talamone e Porto Ercole. Nel 1526, Andrea Doria, al servizio di Papa Clemente VII, conquistò Porto Ercole, devastandolo. Nel 1529 la ribellione della popolazione contro il Papa riportò al potere Siena, mentre nel 1544 il corsaro Barbarossa, alla guida della flotta ottomana, assediò Porto Ercole, distrusse le fortificazioni e rese schiavi cinquanta abitanti. Nel 1555, coinvolto nella guerra di Siena, alleata della Francia, contro Spagna e Firenze, Porto Ercole si arrese all’assedio guidato dal Marignano e da Andrea Doria: la battaglia è raffigurata nell’affresco del Vasari in Palazzo Vecchio a Firenze. Nel 1559, col Trattato di Cateau-Cambrésis, il territorio passò alla Spagna come “Stato dei Reali Presidii”. Nel 1815 con il Congresso di Vienna, lo Stato dei Presidii entra a far parte del Granducato di Toscana, fino all’Unità d’Italia. La morte di Caravaggio Il 18 luglio del 1610 si presume che morisse a Porto Ercole Michelangelo Merisi, detto Il Caravaggio. Proveniente via mare da Napoli, sarebbe approdato, già moribondo, sulle spiagge della Feniglia, e sarebbe stato ricoverato nel piccolo sanatorio dedicato a Maria Ausiliatrice. Le sue spoglie sarebbero state seppellite nel vecchio cimitero di San Sebastiano dove, nel 1956, alcuni scavi ne avrebbero riportato alla luce le ossa. Nel 2002 è stato eretto un piccolo monumento evocativo, mentre nel 2010, in occasione del quadricentenario della morte, poco distante è stato posto anche un piccolo sarcofago a cielo aperto contenente cinque delle presunte ossa dell’artista. Rocche, forti e torri di avvistamento Non dobbiamo mai dimenticare che, soprattutto un tempo, dal mare venivano la vita e la morte, indifferentemente: le torri di avvistamento lungo la costa, infatti, così come le fortezze spagnole sulle alture, fanno da corona protettiva al paese dove forse il destino volle che Caravaggio terminasse la sua incredibile vita. Ancora oggi sopravvivono le spiagge che lambiscono la passeggiata sul porto, ospitando le piccole barche messe in stallo per l’inverno. È da qui che lo sguardo spazia su Porto Ercole, borgo toscano tra i più belli d’Italia, che giace sornione sotto l’imponente rocca da cui scendono direttamente in mare le mura. Nella pacifica cala in cui batte lo scirocco, si respira odore di scogli, di pesce fresco. I tre forti di Porto Ercole Porto Ercole conobbe il massimo splendore sotto il governo spagnolo quando, a metà Cinquecento, fu annesso al nuovo Stato dei Reali Presidii di Spagna: il sistema difensivo del porto fu allora rinforzato, la rocca costruita dai Senesi ampliata, e furono innalzati tre forti: Forte Filippo, Forte Stella e Forte Santa Caterina. Venendo da Orbetello, il primo che si nota è il Forte Filippo: il camminamento di ronda che si sviluppa intorno al fossato è ancora percorribile. Della stessa epoca è la vicina Torre del Mulinaccio, mentre il Forte Santa Caterina è settecentesco. 👉 Leggi anche: Di Torre in Torre lungo la costa della Val di Cornia Cosa vedere a Porto Ercole Il nucleo storico del borgo, accessibile attraverso una porta in stile gotico sormontata da una bertesca con la Torre dell’Orologio, è cinto dalle mura erette dai senesi nella seconda metà del XV secolo. Il cuore del borgo La piazza Santa Barbara, che si eleva sopra il quattrocentesco bastione di Santa Barbara, offre una spettacolare vista panoramica sul porto. Sulla piazza si affaccia il Palazzo del Governatore, residenza del governo spagnolo. Attraversando i vicoli interni si raggiunge il cuore del borgo, la chiesa di Sant’Erasmo (XV secolo), con la facciata del Buontalenti. Poco distante, nell’antica chiesa–ospedale di Santa Croce, ora sconsacrata, è probabilmente il luogo dove è morto Caravaggio. La Rocca aldobrandesca La maestosa Rocca aldobrandesca sovrasta il paese vecchio. La prima costruzione risale al 1296, ma quella che vediamo oggi è la sua riedificazione di metà Cinquecento voluta da Cosimo I de’ Medici, a opera, di nuovo, del Buontalenti. Forte Stella, Torre dell’Acqua e Torre dell’Avvoltore Continuando sulla strada panoramica, fuori del centro abitato, si raggiunge il colle a picco sul mare su cui è posto il Forte Stella, così chiamato per la forma di stella a sei punte che permetteva l’avvistamento dei nemici dai diversi punti cardinali. La sua costruzione, iniziata nella seconda metà del Cinquecento, fu terminata solo un secolo più tardi. Su un’altura a nord-ovest del forte, e a ovest dell’abitato di Porto Ercole, sorge la quattrocentesca Torre dell’Acqua, mentre lungo la costa a ovest si distingue in lontananza la Torre Avvoltore. Giardino Corsini Accanto a Porta Senese, sulla strada principale che porta a Porto Ercole, il giardino Corsini, realizzato nel 1868 da Vincenzo Ricasoli, fu uno dei primi “giardini di acclimatazione” in Italia. Ospita circa 150 specie tropicali e subtropicali perfettamente ambientate. 👉 Leggi anche: Le più belle spiagge dell’Argentario Piatti tipici di Porto Ercole Il piatto più antico e più tradizionale di Porto Ercole è la Zuppa di sarde e patate. Nei menù dei ristoranti compaiono anche la Zuppa di scampi, lo Stocchetto alla portercolese, con patate, pinoli e olive nere, e la Triglia rossa in guazzetto. Il tipico dolce di Pasqua è la Pastiera, in una versione senza grano. 📍PER APPROFONDIRE: 👉 Monte Argentario: la penisola un tempo isola dell’Arcipelago Toscano 👉 Agriturismi all’Argentario: il relax che unisce bellezza e autenticità 👉 Laguna di Orbetello: un grande patrimonio di biodiversità da conservare con cura 👉 Porto Santo Stefano: la classe non è acqua, è mare Sei un Vulcanico Imprenditore toscano? Teniamoci in contatto Foto di copertina – foto 1 – foto 2 ©StevanZz Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople Share: Informazioni sull'autoreTommaso BaldassiniPublisher, Blogger & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/porto-ercole-borgo-argentario-toscana/" width="100%" count="on" num="3"]