4 / 5 – I tradizionali salumi toscani: quelli di minor qualità ma non meno buoni

La Salsiccia di cinghiale della Maremma

La sua particolarità è dovuta al tipo di carni e di spezie utilizzate e alla lavorazione. Il prodotto ha come base il cinghiale, ancora diffusamente cacciato in Maremma, protagonista di sagre ormai legate alla tradizione del territorio.

Viene prodotta in tutta la Toscana ma, in particolar modo, nelle Provincie di Grosseto e Siena.

La carne viene sezionata, miscelata e impastata. Dopo l’aggiunta di sale, pepe e peperoncino, il composto viene insaccato in un budello di suino e i salami così preparati vengono posti a stagionare in appositi locali.

La Salsiccia di cinghiale della Maremma è color marrone scuro tendente al rosso.

La Salsiccia stagionata di cinghiale è prodotta con cinghiale e maiale, salata, speziata e stagionata, è una vera delizia per chi ama i salumi dal sapore intenso e naturale.

La Capocchia toscana o Soppressata

La capocchia, conosciuta anche come “Coppa di testa”, “Soppressata” e “Testa in cassetta”, ha un’origine che viene fatta risalire all’arte norcina dell’Ottocento dell’area maceratese. In seguito poi è divenuto patrimonio comune di Toscana (soprattutto nella provincia di Arezzo), Emilia Romagna e Lombardia. Essa nasce dall’esigenza di sfruttare anche le parti umili del suino rimaste dalle altre lavorazioni, ottenendo così uno fra i più prelibati insaccati cotti preparati con la carne di maiale.

È ricavata dalla cottura dello spolpo della testa del maiale (ovvero le carni prive delle ossa) e “drogate” con sale, pepe e spezie. Successivamente insaccata in sacchi di cotone o juta.

Rappresenta uno degli ingredienti classici dell’antipasto toscano, ma risulta ottima anche per farcire schiacciate e panini, così come nell’insalata abbinata a verdure crude tipo finocchi, carote, sedano e limone. Si consiglia di consumarla a temperatura ambiente per gustarne il sapore e la consistenza.

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Salame tipico italiano. Salame toscano Soprassata o Soppressata per spuntini e panini su tagliere di legno.

La sbriciolona di Cinta Senese DOP

La Sbriciolona da “Cinta Senese DOP” si produce con le carni della pancetta, della guancia e del capocollo da “Cinta Senese DOP”, macinate finemente e aromatizzate con sale, aglio, pepe e semi di finocchio selvatico.

Dopo una stagionatura di circa 2 mesi in budello naturale è pronta per essere consumata: si vende in pezzature da circa mezzo chilo. Caratteristico il suo aspetto friabile dal quale prende il nome. Ha un gusto dolce e delicato, ideale in abbinamento a pecorino fresco e baccelli.

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Tommaso Baldassini Editore
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