La vera storia di Amerigo Vespucci e dei suoi viaggi verso le nuove terre scoperte da Cristoforo Colombo

Amerigo Vespucci: la vera storia del grande navigatore fiorentino

Di cosa parleremo in questo articolo:

  • Le origini fiorentine e il trasferimento a Siviglia
  • Il primo viaggio: Colombia, Venezuela, Florida e Cuba
  • Il secondo viaggio e la scoperta della Croce del Sud
  • Terzo e quarto viaggio: l’arrivo in Patagonia e la scoperta di Alfa Centauri
  • Piloto Mayior de Castilla
  • La figura controversa di Amerigo Vespucci: fu vera gloria?

Fiorentino di nascita, castigliano d’adozione, grande navigatore e cartografo, Amerigo Vespucci è un nome fondamentale nella storia della nostra civiltà. È stato infatti il primo esploratore a rendersi conto, durante un viaggio al servizio del Regno di Portogallo nel 1501, che le nuove terre scoperte a occidente dell’Oceano Atlantico non erano l’estrema propaggine dell’Asia Orientale, come si credeva all’inizio, ma una parte di un continente ignoto che lui definì “nuovo mondo”, e che in suo onore venne poi chiamato America.

La storia di Amerigo Vespucci

Amerigo Vespucci nacque il 9 marzo 1454 a Firenze, terzo figlio del notaio fiorentino Nastagio e della nobildonna di Montevarchi, Lisa Mini. La nobile famiglia fiorentina aveva le proprietà in Borgo Ognissanti, vicino alla chiesa di Ognissanti, là dove esiste la cappella Vespucci, collocata a destra nella navata.

Trasferitosi, nel 1489, a Siviglia, in Spagna, su incarico di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, (detto Lorenzo il Popolano), entrò in contatto con Cristoforo Colombo, che scoprirà l’America tre anni dopo, nel 1492.
Pochi anni più tardi si aggregò ad Alonso de Hojeda, che aveva ricevuto l’incarico, per conto della Corona, di esplorare le coste del continente americano in direzione sud.

Ritratto del navigatore fiorentino Amerigo Vespucci

Il primo viaggio di Amerigo Vespucci: Colombia, Venezuela, Florida e Isola di Cuba

Il primo viaggio a cui Vespucci prese parte avvenne tra il 1497 e il 1498, in compagnia del cartografo e pilota Juan de la Cosa, al comando di Juan Diaz de Solis. La spedizione era stata ordinata dal re Ferdinando II di Aragona che intendeva scoprire la distanza tra l’isola di Hispaniola e la terraferma, così da poter contare su una visione più ampia e precisa delle terre appena scoperte.

Le navi attraccarono nell’attuale Colombia, nella penisola della Guajira. In seguito la spedizione si diresse verso la Laguna di Maracaibo, che a Vespucci ricordava Venezia: è questa la ragione per cui attribuì a quella terra il nome di Venezuela.
La spedizione ritornò in Europa dopo aver costeggiato le coste del Centro America, e in particolare aver navigato tra la Florida e l’isola di Cuba, della quale venne con l’occasione dimostrata l’insularità.

Mappa del golfo di Cuba con segnaposto sul Venezuela

Il secondo viaggio di Vespucci: la scoperta della Croce del Sud

Il secondo viaggio di Amerigo Vespucci verso il continente americano si verificò tra il 1499 e il 1500, nel corso della spedizione diretta da Alonso de Hojeda; anche questa volta, era presente Juan de la Cosa. Toccata terra nell’attuale Guyana, Vespucci si separò dal cantabrico e proseguì in direzione sud, fino a giungere a circa a 6 gradi Sud, alla foce del Rio delle Amazzoni. Parla infatti del suo arrivo tra le bocche nord e sud (Parà) del fiume in una lettera inviata a Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici. Pertanto l’esploratore italiano diventò il primo europeo a scoprire l’estuario del Rio delle Amazzoni (in particolare le disimboccature nei cui pressi oggi sorgono le città di Belem e di Amapà), pochi mesi prima che ci riuscisse anche Vicente Yanez Pinzon.

Del viaggio Amerigo Vespucci lasciò in eredità numerose descrizioni relative alla fauna incontrata (a stupirlo fu soprattutto la bellezza dei pappagalli) e alle popolazioni locali. Non solo: durante questo viaggio, individuò la costellazione che in seguito verrà denominata “La Croce del Sud“, che appunto segnala la direzione sud. La spedizione si concluse rientrando verso nord, passando nei pressi del fiume Orinoco e dell’isola di Trinidad, prima del ritorno in Europa.

Via Lattea e Croce del Sud, con Giove e Saturno visti dall'emisfero meridionale

Terzo e quarto viaggio: Vespucci arriva in Patagonia e scopre Alfa e Beta Centauri

Poco dopo Vespucci prese parte a un terzo viaggio, stavolta al servizio del Portogallo, in una spedizione guidata da Gonzalo Coelho. Gli esploratori si fermarono nelle isole di Capo Verde per alcuni giorni, entrando in contatto con Pedro Alvares Cabral, che con le sue navi stava tornando dall’India.
Nell’arcipelago africano Vespucci conobbe Gaspar da Gama, il quale gli descrisse la vegetazione, la fauna e i popoli indiani. Il suo racconto, comparato a quel che aveva osservato nei suoi viaggi precedenti, lo convinse ulteriormente che i luoghi che aveva visitato non erano asiatici.

Insieme con Coelho giunse nei pressi delle coste del Brasile. Il primo giorno dell’anno 1502 raggiunse una baia stupenda, ribattezzata Rio de Janeiro. Il viaggio proseguì verso sud in direzione del Rio de la Plata (nominato, inizialmente, Rio Jordan) per poi proseguire fino a 52° Sud di latitudine, a poca distanza dallo stretto che il portoghese Ferdinando Magellano avrebbe scoperto diciotto anni più tardi. Vespucci non si spinse oltre il Rio Cananor, in Patagonia; scoprì le stelle attualmente conosciute col nome di Alfa Centauri e Beta Centauri, ai tempi invisibili alle latitudini mediterranee (pur essendo in precedenza note agli antichi Greci).

Il quarto viaggio

Vespucci compì anche un quarto viaggio nel biennio 1503-1504, sempre agli ordini dei portoghesi, che lo portò fino all’isola che in seguito verrà chiamata Fernando de Noronha, in mezzo all’oceano, e poi verso le coste brasiliane. Si trattò, però, di una spedizione che non condusse a scoperte particolarmente significative.

Tuttavia Amerigo Vespucci ebbe modo di compiere osservazioni e ragionamenti; questi lo indussero a inventare un nuovo metodo per individuare una longitudine tramite la tecnica della distanza lunare.

Pinguini in Patagonia argentina

Piloto Mayior de Castilla

Nominato nel 1508 dal re Ferdinando II di Aragona “Piloto Mayior de Castilla”, Vespucci divenne responsabile dell’organizzazione dei viaggi nelle terre nuove e della formazione di cartografi e piloti, permettendo loro di imparare a utilizzare l’astrolabio e il quadrante.

Amerigo Vespucci si spense a Siviglia il 22 febbraio 1512, lasciando tutti i suoi beni alla moglie Maria Cerezo, dalla quale non ebbe figli.

La nave ammiraglia Amerigo Vespucci

La figura controversa di Amerigo Vespucci: fu vera gloria?

La figura di Vespucci rimane controversa per via delle sue lettere indirizzate a Lorenzo Il Popolano la cui autenticità è stata spesso messa in discussione. C’è chi sostiene che Amerigo Vespucci abbia esagerato il suo ruolo e romanzato gli avvenimenti; c’è inoltre chi afferma che abbia invece contraffatto gli originali di altri viaggiatori dell’epoca. Le lettere contestate parlano infatti di quattro viaggi in America, ma è in corso una disputa tra studiosi sul fatto che il primo viaggio non sarebbe mai avvenuto.

La rapida diffusione di queste lettere indusse il cartografo tedesco Martin Waldseemüller a usare il genere femminile (America) del suo nome latinizzato (Americus Vespucius), per indicare il nuovo continente in una carta del mondo disegnata nel 1507, contenuta nella Cosmographiae Introductio. L’idea di Waldseemüller si basava sul fatto che l’appellativo si riferisse all’attuale America meridionale, cioè alle terre toccate da Vespucci.

Fatto sta che nelle lettere Vespucci descrive con dovizia di particolari i nuovi territori, i popoli visitati, la fauna, e si rende conto che quel nuovo continente non può essere l’Asia. Di questo non si può dubitare, e di questo la nostra civiltà gli sarà sempre grata.

Francobollo con il ritratto di Amerigo Vespucci

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