Palazzo Pitti è il più grande edificio storico di Firenze, simbolo prima della famiglia Pitti, poi del potere mediceo, quindi di quello dei Lorena, fino ad arrivare a essere il palazzo reale nel periodo in cui Firenze divenne la capitale del Regno d’Italia.

 

Palazzo Pitti: il più prestigioso edificio di Firenze dai Medici ai Savoia

Non c’è un altro palazzo a Firenze così bello, così grande, così prestigioso come Palazzo Pitti. D’altronde nacque per questo: per affermare la teorica supremazia dei Pitti sui Medici. E invece andò in tutt’altro modo.

Un palazzo per affermare la supremazia

Palazzo Pitti è uno dei più importanti palazzi storici di Firenze. Sede di 5 Musei e porta di accesso al meraviglioso Giardino di Boboli

Pare infatti che Luca Pitti, ricchissimo banchiere e mercante fiorentino, agognasse a una residenza molto più sfarzosa di quella appena edificata da Michelozzo per Cosimo il Vecchio.

Giorgio Vasari afferma (anche se non è suffragato da prove) che i Pitti, intorno al 1440, si rivolsero al Brunelleschi scegliendo proprio il progetto che Cosimo de’ Medici aveva accantonato perché giudicato troppo grandioso e suscettibile di invidie. Luca Pitti avrebbe voluto che le finestre del nuovo palazzo fossero più grandi della porta principale di quello di Cosimo e che il cortile potesse contenere l’intero Palazzo Strozzi. Fosse come fosse, l’architetto ufficialmente non fu Brunelleschi, già scomparso, ma Luca Fancelli, suo allievo e collaboratore.

La piazza antistante – la prima costruita davanti a un palazzo privato a Firenze – fu una grossa novità. Sicuramente derivavano dal modello brunelleschiano/michelozziano di Palazzo Medici Riccardi il fronte a bugnato a sporgenza digradante, lo sviluppo in larghezza di sette finestre col portone centrale che dopo l’andito introduce a un ampio cortile da cui si accede alle scale monumentali per i piani superiori.
Date le difficoltà politiche e finanziarie dei Pitti i lavori per il palazzo si interruppero nel 1465, nonostante la famiglia continuasse e risiedervi.

I Medici comprano Palazzo Pitti

Palazzo Pitti è uno dei più importanti palazzi storici di Firenze. Sede di 5 Musei e porta di accesso al meraviglioso Giardino di Boboli

Nel 1549 il Palazzo fu venduto da Buonaccorso Pitti a Eleonora di Toledo che riteneva la zona dell’Oltrarno più salubre rispetto all’affollato centro cittadino. Inoltre appariva come il luogo perfetto di rappresentanza per la grandezza del nascente Granducato di Toscana. Questo atto fu altresì all’origine della straordinaria rinascita del quartiere di Oltrarno, dato che le famiglie nobili della città imitarono i granduchi costruendo residenze nobiliari sulle appena tagliate Via Maggio o Via dei Serragli.

Nel 1565 Giorgio Vasari costruì il Corridoio Vasariano che attraversava in alto mezza città e che collegava Palazzo Pitti con Palazzo Vecchio, dall’altra parte dell’Arno, sovrastando la chiesa di Santa Felicita, il Ponte Vecchio e gli Uffizi.

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Il Giardino di Boboli

Palazzo Pitti è uno dei più importanti palazzi storici di Firenze. Sede di 5 Musei e porta di accesso al meraviglioso Giardino di Boboli

Bartolomeo Ammannati, l’architetto favorito del Granduca, ampliò il corpo della facciata di Palazzo Pitti, la parte retrostante, e costruì l’imponente cortile a più piani, scenografia di straordinari eventi come una battaglia navale tra venti navi turche e cristiane (per la quale il cortile venne allagato fino a raggiungere quasi due metri di profondità) o i festeggiamenti per le nozze tra Ferdinando I de’ Medici e Cristina di Lorena nel 1589.

Alle spalle del Palazzo venne creato il magnifico giardino all’italiana di Boboli. Il disegno originale prevedeva un anfiteatro centrale – che venne realizzato sfruttando la conformazione naturale della collina – dove di frequente si rappresentarono commedie e tragedie di ispirazione classica.

 

Giardino e Palazzo furono dunque concepiti insieme e insieme si svilupparono nei tre secoli successivi in un appassionante dialogo tra arte e natura che portò Boboli a divenire un modello per le regge di tutta Europa.
Il palazzo e il giardino vennero poi arricchiti di varie opere come fontane (Fontana del Carciofo) e grotte interne (Grotta di Mosè) ed esterne (Grande Grotta o Grotta del Buontalenti, adiacente alla prima uscita del corridoio vasariano).

Il Palazzo passa dai Lorena ai Savoia

Palazzo Pitti è uno dei più importanti palazzi storici di Firenze. Sede di 5 Musei e porta di accesso al meraviglioso Giardino di Boboli

Sotto i Lorena si costruirono le due ali avanzanti di Palazzo Pitti, a portici e terrazze, dette “Rondò“. Con questi ultimi lavori l’originaria estensione spaziale della piazza veniva triplicata, mentre la reggia era pronta a ospitare le magnifiche collezioni granducali nelle sue sontuose sale affrescate dai migliori artisti dell’epoca: “Questa fabbrica, che di magnificenza non cede a nessuna altra”.

Ai primi dell’Ottocento Palazzo Pitti fu usato anche da Napoleone Bonaparte come residenza per il suo passaggio in città durante il suo governo dell’Italia. Successivamente, col ritorno dei Lorena, si eseguirono diversi ampliamenti, tra cui la sistemazione dei rondò di testata e la realizzazione di una scala.

Nel 1860, passato tra i Beni della Corona d’Italia e abitato, negli anni di Firenze Capitale da Vittorio Emanuele II, Palazzo Pitti fu donato, nel 1919, da Vittorio Emanuele III allo Stato Italiano, insieme alla piazza e al Giardino di Boboli.

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I Musei di Palazzo Pitti

Palazzo Pitti è uno dei più importanti palazzi storici di Firenze. Sede di 5 Musei e porta di accesso al meraviglioso Giardino di Boboli

In epoca moderna, dopo vari restauri, si è giunti alla sistemazione attuale che vede 5 musei articolati per diverse tematiche espositive: il Tesoro dei Granduchi al pianterreno (a cui è legato il Museo delle Porcellane); la Galleria Palatina – con la sua straordinaria collezione che comprende la maggior concentrazione al mondo di opere di Raffaello, oltre a quelle di Tiziano, Tintoretto, Caravaggio e Rubens – e gli Appartamenti Reali e Imperiali al piano nobile del Palazzo; la Galleria d’Arte Moderna – con opere appartenenti al Neoclassicismo, al Romanticismo e ai Macchiaioli – e il Museo della Moda e del Costume al secondo piano.

 

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