La Maremma è sicuramente una delle aree più caratteristiche della Toscana. Eppure non tutti sanno che ad essa si legano una serie di particolari aneddoti che hanno permesso di ottenere il territorio che ancora oggi è possibile ammirare. In questo articolo vi raccontiamo la storia della bonifica della Maremma.

 

Bonifica della Maremma, ovvero come far scomparire una palude dal cuore della Toscana

Bisogna considerare che la Maremma prima della bonifica, ovvero fino alla metà dell’Ottocento, si caratterizzava per essere una zona molto paludosa. Si trattava infatti di una regione insalubre e dove era facile incorrere in pericolose malattie come la malaria. Anche stando ad alcuni racconti dell’epoca, come evidente su TuscanyPeople, addirittura coloro che si trovavano a passare anche per brevi periodi cercavano di evitare soggiorni molto lunghi.

Il timore era altissimo e soprattutto il numero di morti andava sempre più ad aumentare. Una situazione che finì ad un certo punto quasi per svuotare la Maremma in cui rimasero solamente coloro che, per questioni economiche, non potevano lasciarla.

La bonifica della Maremma è una delle opere pubbliche paesaggistiche e infrastrutturali più importanti della storia della Toscana.

La bonifica della Maremma

La situazione in Maremma prima della bonifica era decisamente molto complessa. Le acque putride che si accumulavano rendevano questa zona invivibile. Ecco perché con la dominazione degli Asburgo-Lorena la situazione cambiò visto che furono proprio loro a dare inizio all’opera di bonifica. In particolare fu il nobile Pietro Leopoldo che decise di interessarsi di questa grande opera che avrebbe dato nuovo lustro al territorio maremmano.

L’obiettivo suo era quello di creare un’area dove si potesse vivere bene e dove l’agricoltura sarebbe diventata per davvero l’attività dominante con nuove colture. Anche perché un problema importante che bisognava affrontare era quello della canalizzazione dei fiumi.

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La bonifica della Maremma è una delle opere pubbliche paesaggistiche e infrastrutturali più importanti della storia della Toscana.

In questo modo sarebbe stato possibile gestire le acque nella miglior maniera possibile facendo in modo che a beneficiarne fossero soprattutto le varie coltivazioni. Mancava qualsiasi tipo di strada o altra soluzione di comunicazione, a dimostrazione che si trattava di un posto letteralmente invivibile.

Un lavoro importante che ha modificato l’assetto territoriale

Bisogna considerare che la bonifica realizzata nell’Ottocento in Maremma ha permesso di dare un vero e proprio assetto del tutto nuovo a questa area. Questo è evidente nel momento in cui si considera quella che è la zona interessata da questo particolare intervento durato per tanti anni. Si partì dalle zone limitrofe a Cecina fino ad arrivare al Chiarone: proprio in quest’ultima era posto il confine con lo Stato Pontificio. Un lavoro di successo che ha contribuito a creare lo spazio ideale per coltivazioni che ancora oggi offrono prodotti di qualità che contribuiscono alla fama mondiale di questa terra toscana. Occorre precisare che la tecnica che fu utilizzata fu quella delle colmate.

La bonifica della Maremma è una delle opere pubbliche paesaggistiche e infrastrutturali più importanti della storia della Toscana.

Questa prevedeva che le acque melmose venissero fatte defluire in aree palustri; a questo punto veniva effettuata una delicata fase di filtrazione che permetteva di ottenere delle acque bianche. Queste erano quelle che venivano utilizzate per riempire l’area paludosa e per andarla a purificare letteralmente di tutto ciò che era causa di malattie e soprattutto della malaria.

Perché la bonifica della Maremma è stata un’opera rivoluzionaria

Un altro elemento di grande importanza che occorre tener presente nel momento in cui si parla della bonifica della Maremma è l’influenza strutturale. Infatti a rendere ricco questo territorio non è stato solamente l’incremento dal punto di vista dell’agricoltura. Queste opere di pubblica utilità, ad esempio, hanno salvato molte vite e ripopolato il territorio, vincendo quello che era il problema igienico-sanitario dell’epoca. Tante famiglie decisero di costruire casa e di stabilizzarsi in questa regione della Toscana che fino a qualche tempo prima era considerata quasi da bandire.

La bonifica della Maremma è una delle opere pubbliche paesaggistiche e infrastrutturali più importanti della storia della Toscana.

Inoltre alla fine del 1800 fu creata anche la nuova linea ferroviaria che collegava Pisa a Roma con una deviazione per l’Argentario. Un mezzo di collegamento fondamentale e che apriva la possibilità di creare un via vai di persone non indifferente. Senza dimenticare i tanti uffici di una certa rilevanza che ebbero come sede principale alcune località della Maremma, a partire dalla celebre Grosseto.

L’incremento dopo la Prima Guerra Mondiale

Indubbiamente la Prima Guerra Mondiale è stata una delle fasi più importanti per la bonifica della Maremma. Elemento fondamentale di questa seconda fase è che l’intervento fu integrale riguardando non solo gli aspetti sanitario e idraulico, ma anche quello agricolo. Dopo la Prima Guerra Mondiale si puntò moltissimo sulla coltura dei cereali che all’epoca avevano una richiesta notevole sul mercato. E non vanno trascurati anche i numerosi capi di bovini e le infrastrutture che resero competitivo il territorio maremmano.

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La bonifica della Maremma è una delle opere pubbliche paesaggistiche e infrastrutturali più importanti della storia della Toscana.

Non era più una zona di campagna, bensì diventava una delle aree di spicco dell’intera Toscana. Anche perché col passare degli anni i terreni della Maremma sono stati ordinati sempre più in maniera geometrica attraverso delle apposite strade. Queste hanno così garantito una comunicazione fluida e scorrevole, adatta a venire incontro alle esigenze del popolo. Fino ad arrivare ad oggi, ovvero con un territorio rinnovato e letteralmente rivoluzionato rispetto a quello del passato.

Chi vive in Toscana non si domanda perché ci vive, o non se lo domanda spesso, noi sappiamo bene il perché. Ma se dovessi spiegarlo a chi non ci vive, aggiungeresti qualcosa di diverso da quanto abbiamo detto noi? Scrivici, siamo molto curiosi.

 

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