Capolavori poco conosciuti in Toscana: quando l'arte è nascosta- TuscanyPeople

2 / 3 – I capolavori poco conosciuti della Toscana da non perdere

La cappella di San Michele Arcangelo, a Barberino

Sulla strada che porta a Certaldo, nella campagna di Barberino Val d’Elsa, ci si può imbattere in una piccola cappella con una cupola identica, anche se di dimensioni molto più piccole, a quella del Duomo di Firenze. Si tratta della cappella di San Michele Arcangelo, progettata da Santi di Tito, ed edificata tra il 1594 e il 1597.

Questa cappella, con la sua struttura a pianta ottagonale, è infatti celebre per essere sormontata da una cupola, riproduzione in scala 1:8 proprio di quella molto più famosa del Brunelleschi. Giovan Battista di Neri Capponi finanziò l’opera, ma per costruirla dové anche richiedere al Granduca Ferdinando I un permesso speciale. Nell’area di Semifonte, infatti, si faceva divieto di edificare in assoluto anche 400 anni dopo la distruzione della città nella primavera del 1202 da parte della Repubblica fiorentina timorosa del crescente potere dell’antica Semifonte.

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Cappella di San Michele Arcangelo vicino a Certaldo, con cupola in scala 1:8 del Duomo di Firenze

L’albero d’oro di Lucignano

“L’albero della vita” di Lucignano, reliquiario unico al mondo a forma d’albero, è ritenuto uno dei massimi capolavori mondiali di oreficeria. Fu portato a termine da Ugolino da Vieri e Gabriello D’Antonio nell’arco di 120 anni, tra il 1350 e il 1471.

Dal fusto dell’albero, alto 2,60 mt s’irraggiano 12 rami, sei verso destra e sei verso sinistra, con foglie decorate e piccole teche, mentre il corallo rosso simboleggia i frutti della pianta. Sulla sommità si elevano un crocifisso e un pellicano raffigurato nell’atto di beccarsi il petto per sfamare i suoi piccoli grazie al proprio sangue, immagine chiaramente evocativa del sacrificio di Gesù sulla croce.

Inoltre viene chiamato anche “Albero degli Innamorati” o “dell’amore” perché ritenuto un portafortuna per le giovani coppie.

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