Cosa significa davvero creare eccellenza? Riflessioni sparse che partono dal report Oxfam al World Economic Forum 2021 e arrivano all’etica del lavoro, alla solidarietà e all’amore per la bellezza.

Creare eccellenza per superare le disuguaglianze

TuscanyPeople è dichiaratamente una webzine che tratta dell’eccellenza toscana in tutte le sue forme. Amiamo il bello, l’armonia, il benessere.

Ma la Toscana non è soltanto un’isola a suo modo felice. Fa parte di un mondo molto più ampio in cui viviamo tutti, un mondo che se non riacquisterà (o acquisterà per la prima volta?) quel minimo di etica di cui andiamo parlando di continuo, quel minimo di solidarietà, di giustizia, se non riacquisterà, in una parola, una coscienza, non avrà molte chance di sopravvivere a se stesso.

Persone si abbracciano ridendo sotto gli alberi

Il virus della disuguaglianza

Nello scorso gennaio, in occasione dell’avvio dell’edizione 2021 del World Economic Forum di Davos, Oxfam ha illustrato un report dal titolo: “Il virus della disuguaglianza”.

Chi è Oxfam?

Oxfam (Oxford Committee for Famine Relief) è una confederazione internazionale di organizzazioni no-profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo. Ne fanno parte 18 organizzazioni di paesi diversi che collaborano con quasi 3.000 partner locali in oltre 90 nazioni per individuare soluzioni durature alla povertà e all’ingiustizia.

Cosa viene detto nel report di Oxfam

Vi viene detto che la pandemia da coronavirus è potenzialmente destinata a produrre un simultaneo aumento delle disuguaglianze in quasi tutti i paesi del mondo, un fatto inedito da quando la disuguaglianza ha iniziato a essere monitorata.

Il virus ha evidenziato e acuito le disuguaglianze preesistenti sul piano economico, razziale e di genere. Centinaia di milioni di persone stanno cadendo in povertà, mentre molti dei soggetti più ricchi (individui e imprese) prosperano.

I patrimoni miliardari, in soli nove mesi, sono tornati ai livelli astronomici prepandemici, mentre per le persone più povere del mondo la ripresa potrebbe richiedere oltre un decennio.

La crisi generata dal Covid-19 ha rivelato la nostra fragilità collettiva, e l’incapacità di questo sistema economico profondamente iniquo di garantire il benessere per tutti, ma ha anche dimostrato l’importanza vitale dell’azione di governo per la protezione della nostra salute e il supporto economico in un momento di estrema difficoltà.

Politiche trasformative che prima della crisi sembravano impensabili si sono improvvisamente dimostrate possibili. Per questo dobbiamo tutti agire con urgenza per costruire un mondo più equo e sostenibile.

Questo, in estrema sintesi, il senso del report di Oxfam. Vogliamo però corroborare le considerazioni di cui sopra con qualche numero concreto così da offrire una misura ancora più tangibile della profonda mancanza di etica in cui viviamo.

Piccole omini su pile di monete

Il report di Oxfam in numeri

Guardate cosa hanno fatto i patrimoni dei 1.000 miliardari più ricchi del mondo. Se a febbraio erano al 100%, e se a marzo hanno preso una bella stangata scendendo al 70,3% (poverini), ecco che a novembre, dopo solo otto mesi, et voilà, hanno recuperato praticamente tutto, riposizionandosi al 99,9%. Una prodigiosa capacità di ripresa, no? Domandiamoci come mai.

Un altro dato inoppugnabile? L’aumento della ricchezza dei 10 miliardari più ricchi al mondo dall’inizio della crisi sarebbe più che sufficiente a scongiurare l’ipotesi che tutti gli abitanti della terra cadessero in povertà per il virus, oltre che a pagare il vaccino anti Covid-19 per tutti. Anche questo la dice lunga.

Re, regina e alfiere su pacchetti di dollari con pedoni sotto

Le dichiarazioni di Antonio Guterrese e Kristalina Georgieva

Sentite cos’ha dichiarato Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite:

Il COVID-19 è stato paragonato ai raggi X che svelano le fratture presenti nel fragile scheletro delle società che abbiamo costruito. Mette in luce errori e falsità dovunque: la menzogna secondo cui i liberi mercati possono offrire assistenza sanitaria a tutti, la finzione che il lavoro di cura non retribuito non sia lavoro, l’illusione di vivere in un mondo post-razzista, il mito secondo cui siamo tutti sulla stessa barca. È vero che galleggiamo tutti sullo stesso mare, ma è altrettanto chiaro che alcuni viaggiano in super yacht mentre altri sono aggrappati a rottami alla deriva”.

E questo, lo ripeto, non l’ha detto Mario Rossi al bar qui sotto, ma il Segretario Generale delle Nazioni Unite.

Un’altra voce importante, quella di Kristalina Georgieva, Direttrice Operativa del FMI (Fondo Monetario Internazionale):

L’impatto sarà profondo […] e la crescita della disuguaglianza provocherà sconvolgimenti economici e sociali: gli anni ’20 sono quelli di una generazione perduta i cui effetti postumi si ripercuoteranno anche sui decenni a venire”.

Rappresentazione grafica della disuguaglianza sull'acceso alla salute

Il mondo prima del Covid-19

Insomma uno scenario apocalittico che non ci voleva molto a prevedere, che probabilmente non racconta neppure nulla di nuovo, ma che è addirittura documentato e certificato da certi personaggi di spicco che non sono proprio gli ultimi arrivati.

La verità è che già prima del coronavirus questo era un mondo in cui:

1. uno sparuto gruppo di oltre 2.000 miliardari possedeva più ricchezza di quanta non ne potesse spendere in un migliaio di vite
2. quasi metà dell’umanità era costretta a sopravvivere con meno di 5,50 dollari al giorno
3. in 40 anni la quota del surplus di reddito andata all’1% più ricco era oltre il doppio di quella fluita alla metà più povera della popolazione globale
4. negli ultimi 25 anni, lo stesso 1% più ricco ha bruciato il doppio di carbone rispetto al 50% più povero, acuendo l’attuale crisi climatica e ambientale

La verità, aggiungo io, è che questo è un mondo scientemente costruito per il paradiso di pochi a dispetto dell’inferno di tanti, un mondo che da secoli ha eletto a proprio dio il denaro, un mondo che non si cura più neppure delle apparenze, un mondo in cui le spropositate ricchezze sono ostentate come qualcosa di giusto, di logico, di ammirabile. Non aggiungo altro, credo che tutto questo si commenti da sé.

Pongo però una sola domanda: secondo voi, un mondo così, quante chance ha di sopravvivere? Credete che in fondo a questa strada ci sia un bel campo di papaveri e Heide che zampetta con le caprette in montagna, o qualcos’altro?

Rappresentazione grafica della crisi ambientale legata al capitalismo

Cosa significa davvero creare eccellenza

TuscanyPeople parla di eccellenza, ma non s’illude che essa nasca, per così dire, spontanea, per partenogenesi. L’eccellenza si origina dalla creatività, dall’armonia interiore, dalla disponibilità al sacrificio, dalla forza d’animo, e non ultimo dall’etica. Non esiste eccellenza raggiunta sulla pelle degli altri. Non esiste eccellenza che non possegga una penetrante, lungimirante, visione globale, inclusiva. Non esiste eccellenza che escluda, respinga, opprima il prossimo. Non esiste eccellenza che non ami.

Credete che i grandi uomini eccellenti che hanno popolato la Toscana nel corso dei secoli non possedessero queste fondamentali qualità? Come avrebbero potuto nascere i Dante, i Michelangelo, i Leonardo Da Vinci, i Galileo, i Botticelli, in un mondo che propone disvalori al posto dei valori? Non a caso sono sbocciati dalle culle dell’Umanesimo e del Rinascimento.

Ecco, TuscanyPeople narra questa eccellenza, l’unica possibile. L’eccellenza della sua terra, della sua biodiversità, della sua arte. L’eccellenza di tutti i suoi imprenditori-artigiani che, grandi o piccoli, posseggono l’ampia visione del miglioramento reale, non la piccola, meschina, visione asfittica del momentaneo profitto.

È questa la nostra eccellenza, l’eccellenza che nasce dall’amore verso la bellezza in ogni sua forma. Non ne conosciamo un’altra. Non può essercene un’altra.

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Farfalla posata sulla spalla di una ragazza

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