Tutto quello che c’è da sapere sul David di Michelangelo: dove si trova, la sua descrizione e la sua storia che inizia nel cuore delle Alpi Apuane e finisce a Firenze.

David di Michelangelo, una delle opere d’arte più famose al mondo

Il David di Michelangelo è molto probabilmente l’opera scultorea più conosciuta e ammirata al mondo. Moltissimi critici, amatori, nonché numerosi artisti ritengono sia l’oggetto più bello che sia mai stato creato. In questo articolo vi raccontiamo la travagliata e appassionante storia del David di Michelangelo, che ha inizio a Firenze nel 1464.

Il David di Michelangelo alla Galleria dell'Accademia di Firenze

La vera storia del David di Michelangelo: le origini

Il 16 agosto del 1501 i consoli dell’Arte della Lana, insieme a l’Opera del Duomo di Firenze, commissionano a Michelangelo una statua di re David. L’opera sarebbe stata collocata in uno dei contrafforti esterni posti nella zona absidale della cattedrale di Santa Maria del Fiore.

C’era una volta un blocco di marmo

Il blocco di marmo da cui cavar fuori la statua è stato in precedenza sbozzato da Agostino di Duccio, nel 1464, e da Antonio Rossellino, nel 1476, nonostante entrambi gli artisti abbiano abbandonato l’impresa.

Si ritiene, infatti, che la forma del blocco rappresenti un grosso ostacolo: troppo alta e stretta, insufficiente per un pieno sviluppo anatomico della figura. Il marmo inoltre è friabile, pieno di venature detti “taroli”, soprattutto nella zona sotto l’attuale braccio sinistro, e si teme che una volta scolpito le gambe della scultura non siano in grado di reggere il peso.

Il David di Michelangelo alla Galleria dell'Accademia di Firenze

Michelangelo inizia a scolpire il “gigante”

Ciononostante, il poco più che venticinquenne Michelangelo non si scoraggia, e affronta il marmo definito “male abbozatum et sculptum“. Il 9 settembre 1501, l’artista ne saggia la durezza, sbozzandolo con qualche colpo di scalpello. Si mette però all’opera solo il 13. Il 14 ottobre, probabilmente disturbato dagli occhi indiscreti di chi vuole assistere alla lavorazione del “gigante”, fa erigere un recinto di tavole attorno al campo di lavoro.

Un’iconografia nuova per re David

Si è convenuto che il soggetto venga rappresentato nudo, ma in un’iconografia innovativa, senza la testa di Golia ai piedi, quindi poco prima della sfida. Michelangelo provvede a stuccare e ricoprire le venature e i taroli della statua con malta di calce.

L’esecuzione è circondata da un’aura di mistero e dall’attesa dei fiorentini, consapevoli dei successi romani dell’artista, e ansiosi di vederlo all’opera. Il 23 giugno 1503, alla vigilia della festa di San Giovanni, patrono cittadino, viene aperto il recinto e invitata la popolazione ad ammirare il capolavoro ormai in via di completamento. Michelangelo ha risolto il problema del peso, evitando d’imporlo sulla gamba sinistra e facendolo poggiare tutto sulla gamba destra della statua, là dove il marmo è più forte.

Il David di Michelangelo alla Galleria dell'Accademia di Firenze

Il completamento del capolavoro

Nel maggio del 1504 il David di Michelangelo è pronto per essere trasportato nella sua sede definitiva. Michelangelo vi ha lavorato tre anni. Il Gonfaloniere di Giustizia Pier Soderini decide di collocarlo in Piazza della Signoria, trasferendo il valore simbolico del David da un contesto religioso a uno civile.

La collocazione del David in Piazza Signoria

Per quanto riguarda il luogo di esposizione, Michelangelo è riuscito a imporsi su una speciale commissione di illustri artisti fiorentini, del calibro di Andrea della Robbia, Piero di Cosimo, Pietro Vannucci, Leonardo da Vinci, Sandro Botticelli e Cosimo Rosselli che avrebbe voluto collocare la statua nella Loggia dei Lanzi, dove però avrebbe avuto problemi di visibilità. Così, il 25 gennaio 1504 si è deciso di porre il David di Michelangelo sul sagrato di Palazzo Vecchio, esponendolo tuttavia al degrado degli agenti atmosferici.

La copia del David di Michelangelo in Piazza Signoria a Firenze

Il trasporto della gigantesca statua di marmo

Il trasporto dell’enorme statua viene portato a termine il 18 maggio del 1504, dopo quattro giorni di viaggio. L’opera viene collocata all’interno di una gabbia lignea che scorre su alcune travi unte di grasso di sévo. Il marmo invece viene sollevato dal fondo per evitare che le vibrazioni del trasporto lo danneggino.

Durante il tragitto, un gruppo di giovani fedeli alla fazione filo-medicea estromessa dal potere, prende a sassate la statua in quanto simbolo del governo repubblicano. Michelangelo la rifinisce sul posto, dipingendo in oro il tronco d’albero dietro la gamba destra e aggiungendo delle ghirlande di ottone con foglie in rame dorato che circondano la testa e la cinghia della fionda.

La copia del David al Piazzale Michelangelo - Firenze

I danneggiamenti alla statua di Michelangelo

Nel 1512 una saetta colpisce il basamento accentuando la fragilità del marmo che presenta delle “crettature”, dei cedimenti all’altezza delle caviglie.

Guerriglia in Piazza Signoria nel 1527

Il 26 aprile 1527, durante la seconda cacciata dei Medici da Firenze, ci sono dei tumulti in città. Un gruppo di repubblicani asserragliati in Palazzo Vecchio, per difendersi dagli oppositori lanciano dalle finestre pietre, tegole e mobili, che danneggiano seriamente la statua causando la frantumazione del braccio sinistro in tre pezzi, oltre alla scheggiatura della fionda all’altezza della spalla. Il Vasari stesso, insieme a Francesco Salviati, raccolgono i frammenti della statua e li nascondono in casa Salviati. Col ritorno del Granduca Cosimo I si provvede al restauro. I segni dell’episodio sono tuttavia ancora visibili.

La copia del David di Michelangelo in Piazza Signoria a Firenze

Il simbolo della cultura umanistica e rinascimentale

Il successo del David di Michelangelo è quasi immediato. L’umanista Pomponio Gaurico, nel suo dialogo “De Sculptura” del 1504 lo porta come esempio di arte eccelsa. Lo stesso farà Benedetto Varchi anni dopo.

La descrizione del David da parte del Vasari

A testimonianza del mito che la statua incarna nella cultura umanistica e rinascimentale, valgono le parole del Vasari: “E veramente che questa opera ha tolto il grido a tutte le statue moderne et antiche, o greche o latine che elle si fossero. Perché in essa sono contorni di gambe bellissime et appiccicature e sveltezza di fianchi divine, né grazia che tal cosa pareggi, né piedi né mani né testa che a ogni suo membro di bontà, d’artificio e di parità né di disegno s’accordi tanto. E certo chi vede questa non dee curarsi di vedere altra opera di scultura fatta nei nostri tempi o negli altri da qual si voglia artefice”.

La copia del David di Michelangelo in Piazza Signoria a Firenze

La descrizione del David di Michelangelo

Grazie allo studio anatomico che restituisce l’immagine del nudo eroico con forme virili possenti e armoniche – forme che rappresentano una complessa unione di valori filosofici ed estetici – il David di Michelangelo è un’opera capace di mutare il gusto del suo tempo affermandosi quale espressione ideale del Rinascimento.

I fiorentini s’immedesimano subito con l’aspetto atletico e fiero del giovane eroe, simbolo della forza e della potenza della città stessa nel momento del suo massimo splendore. Per i sostenitori della Repubblica diviene invece l’emblema della vittoria della democrazia sulla precedente tirannide dalla famiglia Medici.

Il David ricorda la scultura classica greca del V secolo a.C. che nasce da uno studio attento dei particolari anatomici: la torsione del collo, attraversato da una vena, la struttura dei tendini, la tensione muscolare delle gambe, contratta quella di destra su cui poggia il peso, distesa quella di sinistra.

Gli errori anatomici del David

Pochissime le inesattezze, come un muscolo sul polso destro, in realtà inesistente, che Michelangelo s’inventa per conferire maggior forza espressiva al movimento. Una riduzione innaturale della spalla dovuta alla scarsità di materiale su cui lavorare. Inoltre, essendo una statua alta 4.10 m, per correggere la visione dal basso Michelangelo realizza la testa e le mani con una proporzione maggiore rispetto al corpo.

Prima dello scontro con Golia

L’eroe biblico è rappresentato nel momento in cui sta per affrontare Golia, il gigante filisteo: nella mano sinistra stringe il sasso col quale sconfiggerà il nemico. La contrapposizione tra tensione e rilassamento degli arti è un evidente chiasmo.

La statua è ben diversa da altre interpretazioni simili. Quella di Donatello, per esempio, ha forme quasi effemminate, interpretabili in senso religioso: l’eroe la cui forza viene da Dio. Qui si trasmette un’idea di forza fisica assolutamente autosufficiente. Così lo sguardo fiero e concentrato rivolto al nemico, le sopracciglia aggrottate, le narici dilatate e la leggera smorfia sulle labbra che forse tradiscono un sentimento di disprezzo verso Golia. Per gli occhi, Michelangelo perfora le pupille affinché possano catturare la luce e creare un gioco di ombre che li rende molto più penetranti.

La copia del David al Piazzale Michelangelo

Dove si trova il David di Michelangelo

La copia originale del David di Michelangelo oggi è conservata a Firenze in una sala della Galleria dell’Accademia. In città è invece possibile ammirare due copie a grandezza naturale del gigante di marmo. La prima si trova in Piazza Signoria, accanto all’ingresso di Palazzo Vecchio; la seconda invece è collocata a Piazzale Michelangelo, dove il David, con il suo sguardo fiero, domina Firenze dall’alto.

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