La festa di San Giovanni Battista, patrono di Firenze, si celebra il 24 giugno, data della nascita del santo secondo il calcolo basato sul Vangelo di Luca (1, 36), esattamente tre giorni dopo il solstizio d’estate.

San Giovanni Battista, il patrono di Firenze

Ludovico Ariosto, ospite della famiglia Vespucci, a Firenze, il 24 giugno del 1513 la descrive così la festa di San Giovanni, patrono del capoluogo toscano:

“Porte, finestre, vie templi, teatri,
vidi pieni di donne –
A giochi, a pompe e a sacrifici intente
E mature et acerbe e figlie e matri
Ornate in varie gonne.
Altre star a conviti altre agilmente
danzare, e finalmente
Non vidi ne sentì ch’altri vedesse,
Che di beltà potesse,
D’onestà, cortesia, d’alti sembianti
Voi pareggiar, non che passarvi innanti”.

Corteo storico che procede la finale del Calcio in costume a Frienze

Perché San Giovanni è il patrono di Firenze?

In effetti la Firenze romana, fondata intorno al 59 a.C., aveva come patrono protettore il dio della guerra, Marte. In seguito la prosperità commerciale e agricola della città permise scambi commerciali e l’arrivo di nuove popolazioni, soprattutto dall’Oriente, oltre alla diffusione e alla predicazione del Vangelo.

San Miniato, il primo martire cristiano di Firenze

Il primo martire cristiano della città, San Miniato (o Minias), forse un principe armeno dal nome orientale, fu decapitato durante le persecuzioni dell’imperatore Decio (249-251 d.C.). Si narra addirittura che, dopo il martirio, Miniato abbia preso sotto il braccio la propria testa recisa arrampicandosi su Mons Florentinus dove voleva essere sepolto e sulla cui tomba sarebbe poi nata l’omonima basilica.

Il culto di San Giovanni arriva a Firenze

Altra data per la storia della cristianizzazione di Firenze è il 313 d.C., anno dell’Editto con cui Costantino liberalizza il culto di Cristo in tutto l’Impero. Bisogna però attendere l’arrivo dei Longobardi a Firenze, nel VI secolo, perché venga avviato in città il culto di San Giovanni Battista, loro santo protettore, e di conseguenza patrono di Firenze fin dai tempi di Teodolinda (regina longobarda dal 589 al 616).

Il patrono di Firenze

A partire dall’XI secolo, ecco che a Firenze si comincia a festeggiarne la memoria il 24 giugno di ogni anno, confermando la scelta di Giovanni Battista come patrono della città per la chiarezza e la brevità dei suoi insegnamenti, ma anche per la sua personalità coraggiosa e battagliera.

Statua di San Giovanni Battista a Firenze di Giuliano Vangi

Chi era Giovanni Battista?

Figlio di Zaccaria ed Elisabetta (cugina di Maria), Giovanni aveva lasciato la casa da giovane per dedicarsi, dopo un percorso purificatore nel deserto, a una vita di stenti e alla predicazione.

Iniziò a battezzare i neofiti, tra i quali anche il figlio di Dio, nell’acqua del fiume Giordano. Il battesimo è a oggi uno dei sacramenti più importanti della religione cristiana, quello che libera dal peccato originale donando la salvezza.

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Il battesimo di Gesù, sulla facciata del Battistero di Firenze

Le rappresentazioni di San Giovanni a Firenze

San Giovanni Battista è una vera e propria figura iconica a Firenze. Da sempre celebrato nella sua chiesa più antica, il Battistero (“il mio bel San Giovanni” scriveva il Sommo Poeta), sono tantissime le sue rappresentazioni sparse entro i confini comunali.

Museo Nazionale del Bargello

Solo per citarne alcune, nel Museo del Bargello si trova un San Giovanni in marmo realizzato a quattro mani da Donatello e Desiderio da Settignano. Il giovane Battista è rappresentato nel deserto con la pelle di cammello e una piccola croce. Il volto spiritato, insieme alla forte magrezza del corpo, rendono ottimamente l’idea della sua forza spirituale, dettagli che rivelano lo studio introspettivo e psicologico caratteristici di Donatello.

Galleria degli Uffizi

Agli Uffizi c’è un dipinto del Verrocchio, in collaborazione con un giovane Leonardo, eseguito a partire dal 1472: il Battesimo di Cristo. Al centro viene rappresentato il Redentore e, di lato, la figura del Battista coi due angeli Gabriele e Michele.

Chiostro dello Scalzo

Nel Chiostro dello Scalzo – legato alla Compagnia dei Disciplinati di San Giovanni Battista, detta, appunto, “dello scalzo” perché chi apriva la processione andava sempre a piedi nudi – un affresco di Andrea del Sarto (soprannominato “Andreino senza errori” per la sua abilità) ci racconta le storie del Battista, tutte raffigurate in monocromo.

La decapitazione di San Giovanni Battista, bassorilievo sulla facciata di Orsanmichele a Firenze

La Festa di San Giovanni nella storia di Firenze

Dal Medioevo fino a oggi la data del 24 giugno è sempre stata a Firenze sinonimo di festeggiamenti. Un tempo nobili e signori, per celebrare il santo patrono, donavano ceri e candele. Poi, col crescere della potenza della città e dei suoi signori, i ceri divenivano sempre più belli e ricchi, e in parte erano destinati al Battistero, mentre gli altri venivano venduti, e il ricavato impiegato per la Chiesa.

Il 24 giugno oggi

Oggi, la mattina del 24 Giugno un piccolo corteo cittadino, che comprende anche il sindaco di Firenze e altre autorità, parte da Palazzo della Signoria a seguito del Gonfalone e porta simbolicamente dei ceri in dono al patrono nel Battistero. Qui l’Arcivescovo di Firenze riceve l’offerta e tutti si recano poi nella Cattedrale per la celebrazione di una messa solenne.

La finale del calcio storico

Lo stesso giorno si disputa la finale del calcio storico fiorentino, gioco nato a Firenze nel basso Medioevo – una specie di rugby ante litteram preceduto da un grande corteo in costume -, che si gioca con le mani e coi piedi, senza esclusione di colpi. Tra le quattro squadre pretendenti al titolo, corrispondenti ai quattro quartieri storici fiorentiniSanta Croce (Azzurri), Santo Spirito (Bianchi), Santa Maria Novella (Rossi) e San Giovanni (Verdi) – le due squadre che conquistano la finale si sfidano, sotto gli occhi curiosi e appassionati di fiorentini e turisti, su un campo apposito fatto di rena, allestito in Piazza Santa Croce

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La finale del calcio storico fiorentino si tiene la sera del 24 giugno prima dei Fohi di San Giovanni

I Fochi di San Giovanni

La sera, poi, è il momento de “I Fochi”, pirotecnici fuochi d’artificio che vengono esplosi dal Piazzale Michelangelo e che chiudono una memorabile giornata di festeggiamenti.

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