5 / 6 – Lungo il corso dell’Arno: il Valdarno Inferiore

Il 5° bacino dell’Arno: Valdarno Inferiore

Dopo Firenze l’Arno riceve da destra le acque del Bisenzio e poi dell’Ombrone Pistoiese, da sinistra quelle dell’Ema, della Greve e del Vingone. Superata Signa, l’Arno entra nella stretta della Gonfolina, dove nel corso dei millenni si è scavato un varco attraverso la dorsale del Montalbano, svuotando quello che nel Pliocene doveva essere un immenso lago. Dopo la Gonfolina si apre dunque, a 25 mt sul livello del mare, il Valdarno Inferiore.

Il Valdarno Inferiore (detto anche Valdarno di Sotto) convenzionalmente finisce a valle di Pontedera, alle pendici del Monte Pisano. A ovest del Montalbano, il Valdarno comunica con la Val di Nievole attraverso il Padule di Fucecchio.

Senz’altro da vedere, lungo il Valdarno inferiore, sono le cittadine di Montelupo Fiorentino ed Empoli – rispettivamente il borgo della ceramica artistica toscana e del celebre vetro verde -, ma soprattutto quelle di San Miniato e Pontedera.

Per approfondire: Un weekend nel Valdarno inferiore: un fiume di cose da vedere

Panorama del Padule di Fucecchio in Valdarno Inferiore

San Miniato

La cittadina conserva ancora oggi il tracciato medievale, oltre a palazzi, chiese e monumenti che attestano la sua importanza storica. Da segnalare la Rocca di Federico, edificata dall’imperatore Barbarossa, il convento di San Francesco, che custodisce significative opere d’arte, e il Duomo di San Miniato, con la Torre di Matilde, tutti risalenti al XIII° secolo e perfettamente conservati.

L’abitato è conosciuto anche per la tradizionale Sagra del Tartufo che qui trova la sua più altra espressione nel pregiatissimo bianco. San Miniato è inoltre uno dei comuni del Comprensorio del cuoio.

Per approfondire: San Miniato: crocevia della via Francigena

Il borgo di San Miniato e la valle sottostante in provincia di Pisa

Pontedera

La cittadina è nota per essere una fucina di artisti di arte contemporanea, grazie alle numerose gallerie espositive e agli angoli all’aperto predisposti per le creazioni, come quelli di Piazza Garibaldi, dove una schiera di panchine d’autore (tra cui Giò Pomodoro) invita a riposare tra forme curiose e messaggi particolari. Molto interessante il variopinto muro di Enrico Baj, uno dei mosaici più grandi in Italia, inaugurato nel 2006.

Ma in special modo la fama di Pontedera è legata alla Piaggio e alla sua iconica Vespa, ambasciatrice italiana nel mondo. Imperdibile è il museo che le è dedicato in cui si possono scoprire oltre cento modelli esposti.

E l’ultimo bacino dell’Arno, qual è? Scoprilo a pagina 6

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