Il racconto completo della fondazione di Pisa, un viaggio fino alle origini dell’antica città toscana tra storia e leggenda

La fondazione di Pisa tra storia e mito

Di cosa parliamo in questo articolo:

  • Pisa sorge dalle acque etrusche
  • La leggenda che si origina dalla guerra di Troia e la realtà
  • Pisa è mai stata sul mare?
  • L’arrivo dei romani e la trasformazione in colonia Julia Obsequens

Pisa è Pisa. Una città famosa in tutto il mondo per la sua incredibile Piazza dei Miracoli e per la sua ancora più incredibile Torre Pendente, emblema della Toscana ma, si potrebbe addirittura azzardare, dell’Italia stessa. Spesso infatti l’iconcina che viene abbinata al nostro Paese è proprio quella del campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta, proposto addirittura come una delle sette meraviglie del mondo moderno, insieme a Petra, al Colosseo, al Taj Mahal, tanto per dire.

Pisa è anche nota per essere stata una delle quattro potenti repubbliche marinare che nel Medioevo dettarono legge sul Mediterraneo, fino alla disfatta della Meloria in cui Genova prevalse segnandone l’inesorabile declino. Poi le piene dell’Arno, l’interramento di Porto Pisano, e l’ascesa di Livorno, inizialmente uno smunto villaggio portuale, reso grande e fortificato dalla volontà medicea, completarono l’arretramento dell’importanza geopolitica della città.  Ma cosa sappiamo noi contemporanei sulla fondazione di Pisa? Quando è nata davvero? Esistono un Romolo e Remo pisani a cui attribuire l’inizio di tutto?

Be’ sì, o meglio, diciamo che da qualche decennio ne sappiamo molto di più. E allora seguiteci in questo nostro excursus sulla fondazione di Pisa e del mito che ancora rappresenta.

La torre della Meloria, costruzione settecentesca che sorge isolata nello specchio di mare che nel 1284 fu teatro della celebre battaglia tra pisani e genovesi

La fondazione di Pisa, sorta dalle acque etrusche come Venere dalla conchiglia

La città sorse in prossimità della confluenza delle foci dei fiumi Arno e Auser, in una zona all’epoca fortemente lagunare. Le origini di Pisa sono state nel tempo alternativamente attribuite a vari popoli dell’antichità. C’è chi parla dei pelasgi, secondo gli antichi, una popolazione che abitava la Grecia e altri territori, tra cui la Caria in Asia Minore, Creta, la Sicilia, l’Italia meridionale, l’Etruria, ecc., in un periodo anteriore all’immigrazione in Grecia delle genti elleniche. C’è invece chi attribuisce la fondazione di Pisa ai greci (Teuti o della focide), agli etruschi e ai liguri. Ma la sua origine è effettivamente rimasta incerta fino agli anni Ottanta e Novanta del XX secolo, quando un’impressionante serie di ritrovamenti archeologici (tra cui nel 1994 la scoperta di una necropoli etrusca databile al VII-VI secolo a.C.) ha consentito di affermare che senza dubbio Pisa nacque come città etrusca.

Addirittura gli scavi condotti a partire dal 2005 nel quartiere di Porta a Lucca hanno infine potuto accertare la presenza di un insediamento già in epoca villanoviana.

I Bagni di Nerone a Pisa, negli scavi davanti a Porta di Lucca

La leggenda che si origina dalla Guerra di Troia e la realtà

Secondo la leggenda sarebbe stato Pelope, tornando dalla guerra di Troia, a fondare la città. Pelope (in greco antico: Πέλοψ Pèlops), figlio di Tantalo e Dione, è una figura mitologica. Il suo dominio si sarebbe esteso a tutta la penisola greca, che da lui avrebbe preso il nome di Peloponneso (Πέλοπος Pélopos + νῆσος nḕsos, l’isola di Pelope). Sarebbe stato, tra l’altro, anche il fondatore dei giochi olimpici, nonché, appunto, signore della città greca di Pisa.

Tornando alla realtà dei fatti stringenti, il dibattito sulla fondazione di Pisa risale almeno allo storico romano Catone tuttavia, in base ai ritrovamenti archeologici, si può sostenere con certezza l’esistenza di una città marittima e dedita a traffici con i greci, i fenici e i galli almeno dalla metà del VI secolo a.C.

Anche gli altri autori latini attribuiscono a Pisa un’età piuttosto antica. Tra questi, in particolare Virgilio, Plinio, Strabone e Servio. Servio vede nei Teuti i fondatori della città; secondo Plinio invece tutto si sarebbe originato dai Teuti oppure da Pelope, re dei Pisei, 13 secoli prima di Cristo. Strabone attribuisce la fondazione di Pisa a Nestore, re di Pilo, in seguito alla caduta di Troia. Infine, in quello stesso periodo, stando all’Eneide, Pisa apparirebbe già una grande e potente città.

Eppure, tra tutte, la tesi più accreditata al momento è che Pisa sia stata etrusca fin dagli inizi. In quanto tale, funzionava da baluardo contro l’area influenzata dai liguri, probabilmente la popolazione italica più antica in assoluto, forse addirittura presente sul territorio prima delle migrazioni indoeuropee. La sua posizione favorevole inoltre le permetteva di essere un importante snodo commerciale per i prodotti provenienti da Populonia, Volterra, Bologna e dalla Sardegna.

La foce dell'Arno al tramonto, a 12 km da Pisa

Il ruolo marittimo di Pisa non è in dubbio, ma è mai stata una città costiera?

Il ruolo marittimo della città era già importante all’epoca se è vero che gli autori antichi attribuivano a un pisano l’invenzione del rostro. Il rostro era un pesante oggetto da sfondamento che nell’antichità veniva montato sulla prua delle navi per affondare le imbarcazioni nemiche. In genere era costituito da un unico pezzo fuso in bronzo inserito nel punto di congiunzione tra la parte finale prodiera della chiglia e la parte più bassa del dritto di prua, sopra il tagliamare. La parte anteriore del rostro era costituita da un potente fendente verticale rafforzato da fendenti laminari orizzontali. Le navi, lanciate a tutta velocità contro le fiancate delle unità nemiche, con questo micidiale strumento riuscivano a creare falle devastanti provocandone un rapido affondamento.

Tuttavia, nonostante l’importanza marittima di Pisa già nell’antichità, risulta falsa l’idea più volte riproposta che fosse una città costiera. Anche all’epoca, infatti, distava circa 4 km dalla linea di costa.

Studi recenti sostengono che l’espansione della città abbia comportato la necessità di ampliarsi oltre il porto fluviale tramite nuovi porti marittimi; tra questi uno a San Piero a Grado, uno nella zona di San Rossore, e uno nei pressi dell’attuale Livorno, chiamato Porto Pisano o Triturrita, dove giungeva il ramo meridionale del delta dell’Arno. I primi due furono in seguito abbandonati per l’interramento della laguna e gli scali furono trasferiti lungo il corso dell’Arno.

Cartina geografica di Porto Pisano al tempo dei Medici

L’arrivo dei romani e la trasformazione in colonia Julia Obsequens

Col passare del tempo Pisa entrò nell’orbita politica di Roma e divenne la base di numerose imprese navali romane contro liguri, galli e cartaginesi. Nel 180 a.C. si trasformò in colonia romana e, sotto il consolato di Giulio Cesare, ottenne lo status di colonia Julia Obsequens beneficiando di una maggiore autonomia.

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