Il Monte Amiata è intriso di borghi gravidi di fascino, storia e inattesi incanti, proprio come Seggiano. Immerso tra oliveti e boschi di castagni, questo delizioso borgo toscano da sempre rappresenta un luogo strategico, situato tra gli ultimi lembi collinari del Monte Amiata e la Val d’Orcia.

 

Seggiano, sul Monte Amiata uno dei borghi toscani dell’olio EVO

Il borgo amiatino di Seggiano si sviluppò al principio del X secolo come possedimento dell’Abbazia di San Salvatore che, dopo il Mille, cedette una parte dei diritti all’Abbazia di Sant’Antimo.

Breve storia di Seggiano

Il paese restò sotto l’egida della Repubblica di Siena dalla metà del Duecento fino al 1555 – periodo nel quale esercitavano forti influenze le famiglie dei Salimbeni, fino a tutto il Trecento, e gli Ugurgieri, dal Quattrocento in poi -, quando fu incluso nel Granducato di Toscana.

Veduta sul borgo toscano di Seggiano, alle pendici del Monte Amiata

Cosa vedere a Seggiano

Seggiano, di notevole impronta medievale, è cinto da mura costruite a partire dal X secolo. Molto significativa è la sinergica simbiosi tra architettura e natura: i luoghi di culto, in particolare, conservano pregevoli opere d’arte.

Le chiese

Tra questi c’è la Chiesa di San Bartolomeo, a tre navate, che custodisce un polittico trecentesco attribuito al Bulgarini, alcuni dipinti coevi attribuiti a Ugolino Lorenzetti, oltre ad affreschi del Cinquecento; l’Oratorio di San Rocco, che conserva affreschi del pittore senese Girolamo di Domenico; la Chiesa della Compagnia del Corpus Domini, dedicata a San Bernardino dopo che vi sono state trasferite le reliquie e gli oggetti a lui appartenuti; la Chiesa di Santa Maria in Villa, ubicata nell’omonima località, alle porte di Seggiano, costruita in epoca medievale, con la facciata a capanna e il campanile a vela, mentre al suo interno è conservata un’immagine della Madonna circondata da affreschi di Francesco Nasini.

Il Santuario della Madonna della Carità

Notevole il Santuario della Madonna della Carità, edificato ai piedi di Seggiano in epoca rinascimentale – in un periodo di grande importanza per il culto mariano – e restaurato in periodi successivi. Significativa, infatti, per la storia e la tradizione del borgo, è la ragione per cui fu edificata la chiesa: un voto collettivo alla Madonna così da scongiurare fame e carestia che affliggevano il territorio.

La facciata, in trachite, mostra uno stile barocco. Molto caratteristica la cupola in mattoni a quattro spicchi, la cui forma rimanda alla celebre cupola del Brunelleschi di Santa Maria del Fiore.

Di pianta rettangolare, divisa in tre navate, la chiesa contiene un affresco collocato sul portale raffigurante l’Annunciazione, mentre all’interno vi sono due dipinti dedicati a Santa Caterina da Siena, oltre a diversi altari voluti dalla famiglia degli Ugurgeri.

Palazzi del borgo toscano di Seggiano, alle pendici del Monte Amiata

Il Giardino di Daniel Spoerri

Altro luogo caratteristico di Seggiano è il Giardino di Daniel Spoerri – uno dei più celebri esponenti del Nouveau Réalisme degli anni Sessanta -, suggestivo parco-museo creato dall’artista nei primi Anni Novanta.

Qui trovano la loro ideale collocazione circa un centinaio di opere di quasi 40 artisti diversi, soprattutto svizzeri e tedeschi. Le sculture nascoste, quasi in agguato tra il verde dei boschi e degli uliveti, propongono un’esperienza singolare, surreale, in cui vengono rievocate le magiche atmosfere del cinquecentesco Parco dei Mostri di Bomarzo.

Il Giardino di Daniel Spoerri è un parco-museo vicino al borgo di Seggiano, in Toscana

Nei dintorni del borgo

Dal borgo di Seggiano parte un’affascinante strada che offre un bel colpo d’occhio sul paese e sulla scura mole del Monte Amiata, portando, attraverso la celebre Valle degli Ulivi, al Castello del Potentino. Il Castello è circondato da campi coltivati e, purtoppo, è chiuso ai visitatori.

Poco più avanti si trovano i ruderi del Convento del Colombaio, antico complesso monastico, il primo fondato dai francescani in provincia di Grosseto.

Campi nei dintorni di Seggiano, alle pendici del Monte Amiata

L’olio di Seggiano

Ricco di testimonianze storico-artistiche, come abbiamo visto, fiero delle proprie tipicità e del turismo d’élite che visita il paese alla scoperta dell’autenticità di un luogo senza tempo, Seggiano è noto soprattutto per l’olio.

L’olivastra seggianese

Qui, per l’appunto, si produce l’olivastra seggianese, una cultivar particolarmente rara in toscana, ma estremamente pregiata. La presenza di questo particolare tipo d’olivo è legata a determinati fattori climatici e di altitudine: cresce infatti tra i 200 e i 500 metri slm, ed è molto resistente alle basse temperature.

Un olio toscano molto delicato

Dall’olivastra si ricava un olio dal profumo leggermente fruttato, dal sapore delicato, che si accompagna bene al pesce e alle insalate. Viene inoltre usato per rendere più soffici diversi dolci tipici dell’area o, insaporito d’anice, per il famoso biscotto salato.

A tutelarne l’origine e la particolarità è nato il Consorzio dell’Olivastra Seggianese, che ha già avanzato richiesta di certificazione DOP.

Veduta sul borgo toscano di Seggiano, alle pendici del Monte Amiata

Il Museo dell’Olivastra e della Terra di Seggiano

Molto interessante la visita al Museo dell’Olivastra e della Terra di Seggiano, uno dei più avveniristici d’Italia. Il museo attribuisce importanza ad aspetti peculiari delle piante, quali le reazioni agli input emotivi, e l’intelligenza, di cui i vegetali, è ormai acclarato, sono provvisti.

Il museo è una bella rivisitazione contemporanea della civiltà dell’olio e dell’ulivo simboleggiante una struttura unica, nel suo genere, in Italia e in Europa, uno spazio multiforme e articolato, destinato alla conservazione della memoria, ma anche alla sua rinascita contemporanea.

L'olivastra seggianese è una varietà di olive che cresce nei dintorni di Seggiano in Toscana

Il Caseificio Seggiano

Un’altra eccellenza, vanto del paese, è il Caseificio Seggiano che ha iniziato la sua attività nel 2001 riprendendo un’antica tradizione familiare che risaliva agli anni ’60. I formaggi, prodotti con un metodo artigianale tramandato di padre in figlio, sono un perfetto connubio tra tradizione e innovazione. Alcune fasi essenziali del ciclo produttivo – come la salatura a secco, la giratura o i trattamenti in crosta – sono a tutt’oggi svolte a mano.

I prodotti vanno dai freschissimi agli stagionati: il pecorino spicca per il bianco lucente della pasta e per il profumo inconfondibile che solo le caciaie d’un tempo sapevano sprigionare. Differenti stagionature e varietà di aromi da abbinare con sapienza. L’innovativa linea Le Emozioni è frutto di prestigiose collaborazioni

Pecorino toscano DOP del Caseificio Seggiano

Dove mangiare a Seggiano?

Ristorante La Scottiglia: prodotti tipici del territorio, stagionali. La Taverna delle Logge: tipico toscano, con piatti rivisitati creativamente. E se poi avete voglia di un’esperienza davvero speciale, nei dintorni di Seggiano si trova il ristorante stellato Il Silene, condotto dall’eclettico chef Roberto Rossi che unisce gli antichi saperi della buona tavola a una cucina contemporanea, dinamica e accattivante.

 

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👉 Castel del Piano: ai piedi dell’Amiata, il borgo ameno di Papa Pio II

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Foto 3 ©FondazioneIlGiardinoDiDanielSpoerri | Foto 5 ©ConsorzioTutelaOlioSeggiano | Foto 6 ©CaseificioSeggiano
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