Firenze culla del Rinascimento e scrigno di cultura. Firenze, città di infinita bellezza e sapienza. Viaggio tra le più importanti biblioteche di Firenze, perle di inestimabile valore, in cui accedere ad uno dei più vasti patrimoni culturali del mondo.

 

Le più belle e importanti biblioteche di Firenze: viaggio tra preziosi scrigni celati

Firenze città d’arte, di storia, di cultura, di sconfinata bellezza, Firenze culla di uno dei più grandi periodi della civiltà: il Rinascimento, ma anche, perciò, scrigno di preziose biblioteche di raro fascino, davvero tra le più suggestive al mondo. Viaggio tra le più importanti biblioteche di Firenze.

Tour tra le più importanti biblioteche di Firenze, dove poter accedere gratuitamente ad uno dei più vasti patrimoni culturali del mondo

Biblioteca Nazionale Centrale: 6 milioni di volumi

Nel nostro sognante viaggio tra le più importanti biblioteche di Firenze, favolosi forzieri di inestimabile sapienza, incontriamo, dapprima, la più grande biblioteca, non solo della città, ma di tutta Italia, una delle più grandi d’Europa, la Biblioteca Nazionale Centrale in piazza dei Cavalleggeri. Aperta al pubblico nel 1747 col nome di Biblioteca Magliabechiana, possiede adesso oltre 6 milioni di volumi. Potete immaginare quanti sono 6 milioni di volumi? Qualcosa d’impressionante. Diciamo che ne so qualcosa dato che da tanti anni spendo lì la maggioranza della mia giornata lavorativa.

La Biblioteca possiede 3.716 incunaboli, 24.991 manoscritti, 29.123 edizioni del XVI secolo, 2.703.899 opuscoli, e oltre 1.000.000 di autografi. Al 2013 contava 304.214 opere consultate all’anno. Le scaffalature dei depositi librari coprono oltre 135 km lineari, con un incremento annuo di oltre 1 km e mezzo. Che vi dicevo? Numeri da paura.

Il nucleo originario della Biblioteca Nazionale proviene dalle collezioni di Antonio Magliabechi ed è rappresentato da circa 30.000 volumi devoluti integralmente “a beneficio universale della città di Firenze”, secondo il lascito testamentario del 1714. Il 25 dicembre 1736, Gian Gastone de’ Medici ordinò al magistrato supremo di prendere possesso della libreria Magliabechi la quale, tramite questo atto, diveniva la prima biblioteca pubblica fiorentina.

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Le sedi della Biblioteca Nazionale

Dapprima la sede della Biblioteca si trovava agli Uffizi, ma in seguito al trasferimento della capitale a Firenze iniziarono le ipotesi per il suo spostamento in spazi più consoni al nuovo status della città. Alla fine, nel 1902, venne individuata l’area adatta tra il complesso di Santa Croce e l’Arno, una dislocazione che si rivelerà tristemente errata in occasione dell’alluvione del ‘66. I lavori cominciarono nel 1911, su progetto dell’architetto Cesare Bazzani, successivamente ampliato dall’architetto Vincenzo Mazzei, e terminarono nel 1935.

Gli spazi interni seguono due assi che s’incrociano nella monumentale sala di distribuzione: uno parallelo al fiume con gli uffici, le sale per i periodici e le sale di lettura, di distribuzione e dei cataloghi, e un altro che dal portico d’ingresso porta sul retro dove ci sono i magazzini librari. L’impianto è classicheggiante con numerosi archi e colonne e una doppia scalinata monumentale. Il salone di lettura, rettangolare, mostra arcate sorrette da colonne con capitelli ionici.

La Biblioteca è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8:15 alle 18:45 e il sabato dalle 8:15 alle 13:15.

4 novembre 1966: alluvione di Firenze e del Bacino dell'Arno. Cronaca di uno dei più grandi eventi che ha segnato la storia della Toscana e del nostro paese

L’alluvione del ’66 e il salvataggio dei libri dalle biblioteche di Firenze

A causa dell’estrema prossimità all’Arno dell’edificio, l’alluvione lo allagò fino a un’altezza di 6 metri, e i depositi sotterranei furono completamente sommersi. I gravissimi danni, in particolare all’intera emeroteca, al fondo Magliabechiano, al fondo Palatino, alla preziosa raccolta delle Miscellanee, e a numerose altre raccolte, furono in parte contenuti dai cosiddetti “Angeli del Fango”, un vero e proprio esercito di volontari provenienti da tutto il mondo che lavorò senza tregua nel freddo di novembre, senza corrente elettrica, senza sufficiente attrezzatura, riuscendo ciononostante a recuperare molti volumi che furono posti in salvo in attesa di restauro.

Famosa fu la laconica frase che il direttore della Biblioteca, Emanuele Casamassima, rivolse a Giuseppe Saragat, all’epoca Presidente della Repubblica, venuto in visita ai luoghi del disastro: “Presidente, ci lasci lavorare“. La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, da allora, è diventata un po’ l’emblema dello “spiritaccio” della nostra città, irriverente, ribelle, ma capace al momento giusto di rimboccarsi le maniche con amore, passione, senza tanta ipocrisia e senza mai piangersi addosso. Se è vero che abbiamo difetti è anche vero che da questo modo di essere molti avrebbero tanto da imparare. Lo dico con la fierezza di un vero fiorentino. Di un vero toscano.

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Biblioteca Marucelliana, una delle più belle biblioteche di Firenze

Proseguendo il nostro tour tra le più importanti biblioteche di Firenze, incontriamo la Biblioteca Marucelliana, in via Cavour, voluta dall’abate Francesco Marucelli che lasciò in eredità alla città la sua ricca libreria personale insieme a una rendita per l’edificazione di un apposito edificio a Firenze con lo scopo di facilitare nello studio anche i giovani meno abbienti.

Realizzata dall’architetto Alessandro Dori su commissione del nipote del fondatore, si tratta di una biblioteca pubblica contenente un importante patrimonio librario: circa 500 incunaboli, più di 2.000 manoscritti, quasi 40 mila volumi, e più o meno 10.000 lettere e documenti sciolti in cui si distinguono i manoscritti di Francesco Redi, Antonio Francesco Gori, Silvio Pellico, Diego Martelli, Giovanni Villani, papa Leone I, oltre a stampe e disegni di Ludovico Cigoli, Stefano della Bella, Domenico Beccafumi, Giorgio Vasari, Federico Zuccari.

La Biblioteca è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.00.

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Biblioteca degli Uffizi ovvero la ex Biblioteca Magliabechiana

Meno nota di altre biblioteche di Firenze, la Biblioteca degli Uffizi, posta sotto il loggiato vicino all’entrata della galleria, nei locali restaurati della ex Biblioteca Magliabechiana, fu fondata nella seconda metà del ‘700 dal Granduca Pietro Leopoldo. Nel corso degli anni si è specializzata nel settore storico artistico per rispondere alle esigenze di studio e documentazione sui musei.

La Biblioteca, che custodisce circa 83.000 documenti antichi (incunaboli, cinquecentine, libri rari e pregiati) e moderni (cataloghi di mostre, monografie di artisti italiani e stranieri e riviste d’arte), è una fonte preziosa per la storia e la vita della Galleria degli Uffizi, e contiene importanti fondi archivistici.
Notevole anche la sezione dei carteggi, fra cui alcune lettere di Vasari, arricchite da disegni di pittori macchiaioli come, tra gli altri, Giovanni Fattori e Telemaco Signorini.

Orario d’apertura: Martedì 9.00 – 17.00 / Mercoledì 9.00 – 13.00 / Giovedì 9.00 – 13.00

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La Biblioteca Medicea Laurenziana

Nata tra il 1519 e il 1534 dal disegno di Michelangelo Buonarroti per il Cardinale Giulio de’ Medici (papa Clemente VII), e conclusa per volere di Cosimo I, la Biblioteca Medicea Laurenziana, è un complesso architettonico adiacente alla Basilica di San Lorenzo, e rappresenta senza dubbio una delle più importanti biblioteche di Firenze.

La Biblioteca vanta 406 incunaboli, 4.058 cinquecentine, 68.405 volumi a stampa e, soprattutto, 11.044 manoscritti di grande pregio, tra le principali collezioni al mondo, nonché la maggiore collezione italiana di papiri egizi.
Oggi vi si trova anche la più completa raccolta di opere di Virgilio, realizzata solo 18 anni dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Estremamente suggestivi l’architettura e gli arredi interni.

La Biblioteca è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30.

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Biblioteca Riccardiana

Ultima tappa del nostro viaggio tra le più importanti biblioteche di Firenze è la Biblioteca Riccardiana. Appartenente all’Accademia della Crusca, la Biblioteca Riccardiana venne fondata intorno al 1600 da Riccardo Riccardi, ma fu situata all’interno di Palazzo Medici Riccardi, dove si trova adesso, sul finire del secolo.

Nel 1715 fu aperta al pubblico, mentre nel 1812 rischiò di essere (s)venduta all’asta, sennonché il comune fu autorizzato dal governo napoleonico ad acquistarla per 131.000 franchi l’anno successivo, per poi cederla allo Stato due anni dopo.

La Biblioteca contiene un ricco patrimonio librario manoscritto, in grossa parte ancora inedito, per cui vengono fatte nuove scoperte con una certa frequenza. Di notevole interesse è il Codice Vaglienti, in cui è stato rintracciato un frammento della più antica traduzione in volgare del Corano, risalente al 1210 circa. Tra gli altri beni d’importanza storico-culturale, manoscritti di Plinio il Giovane, Odorico da Pordenone, Dante Alighieri (alcune copie antiche della Divina Commedia), Francesco Petrarca, Machiavelli (l’autografo delle Istorie fiorentine), Giovanni Villani.

La biblioteca è aperta il lunedì e il giovedì dalle 8.15 alle 17.15, mentre martedì, mercoledì e venerdì, dalle 8.15 alle 13.15.

La congiura dei Pazzi è un episodio nero nella storia dei Medici, grande dinastia toscana.

Le biblioteche di Firenze private

Con questo abbiamo esaurito le biblioteche statali, ma non dimentichiamo certo altre autentiche perle della nostra città. Nel nostro viaggio tra le più importanti biblioteche di Firenze non possiamo non citare anche le seguenti perle di cultura.

La Biblioteca dell’Accademia delle Belle Arti, in via Ricasoli, costituita nel 1801 e contenente testi relativi alla storia dell’arte e della musica.

Il Gabinetto Vieusseux, in piazza Strozzi, fondato nel 1819 da Giovan Pietro Vieusseux, notissimo punto d’incontro tra cultura italiana ed europea.

La Biblioteca dell’Accademia della Crusca, nella Villa Medicea di Castello, la maggior biblioteca italiana di linguistica e storia della lingua italiana.

Le biblioteche fiorentine comunali

Tra le biblioteche di Firenze di proprietà del Comune ricordiamo invece la Biblioteca di Palagio di Parte Guelfa, ospitata nella chiesa medievale di San Biagio, adiacente al palazzo che i Capitani di Parte Guelfa fecero costruire nel XIII secolo come sede per le loro riunioni, e aperta al pubblico nel 1987; la Biblioteca delle Oblate, di pubblica lettura, situata nel Complesso delle Oblate, in via dell’Oriuolo.

Ci scuseranno tutte le altre ottime biblioteche di Firenze non menzionate, ma per motivi di spazio abbiamo dovuto fare una selezione. Ci auguriamo di aver operato per il meglio. Buona lettura a tutti!

 

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