15 Agosto 2018 2020-10-07T11:44:59+02:00 Grosseto, gioiello tra mura inespugnabili, nella lussureggiante natura maremmana TuscanyPeople Vieri Tommasi Candidi Share: Tra la moltitudine di chicche che offre la Toscana c’è senza dubbio Grosseto. Parlano tutti di Firenze, di Siena, di Pisa, di Lucca, e ne hanno ben donde, ma anche il capoluogo della Maremma e i suoi dintorni sono assolutamente da visitare, da assaporare. Grosseto, il capoluogo della Maremma toscana La città è accogliente, raffinata, sorniona come un gatto che riposa con gli occhi semichiusi e ti invita ad accarezzarlo con garbo e savoir-faire. Attraverso, curioso, spiazzi, vie, piazze, a passo leggero, attento, quasi avessi timore di turbare l’incanto di un luogo che possiede un’anima ancora integra dopo oltre un millennio di vita: forse saranno queste mura medicee intatte che la circondano tutta proteggendola da secoli. Alte, imponenti, con un perimetro irregolare di quasi 3 km di lunghezza e 6 bellissimi bastioni angolari, si impongono allo sguardo col loro rosso mattone, col rosa, con l’ocra, col bianco, col verde dei prati sottostanti. Francesco I de’ Medici ne iniziò la costruzione nel 1574 ma furono terminate solo nel 1593, quasi vent’anni dopo, sotto Ferdinando I. Le nuove mura di Grosseto volute dai Lorena Passeggiare per l’esagono verde dei bastioni, circonfuso di vento salmastro – il mar Tirreno è a soli 12 km – e di cielo azzurro su cui si gonfiano nuvolette bianche come tanti fiocchetti di cotone, è incredibilmente piacevole. Gli ampi spazi è come se riducessero il numero dei visitatori, li disperdessero in piccoli gruppetti innocui in mezzo alla vastità. Respiro storia, natura e libertà. Furono i Lorena ad apportare le modifiche alle mura medicee trasformandole da uso militare a uso cittadino. Nella loro intenzione dovevano diventare un luogo pubblico di passeggio con giardini e opere, ma si trovarono a dover lottare con una mentalità arretrata e contadina perché i grossetani, invece, preferivano farci passeggiare mucche e pecore. Ci vollero decenni prima che la nuova “destinazione d’uso” fosse compresa a dovere. Grosseto, la città risorta dalle ceneri di Roselle Grosseto è sorta, più o meno nel 935 d.C., come l’araba fenice sulle ceneri di Roselle completamente distrutta dai pirati Saraceni. Nell’alto medioevo fu una delle roccaforti principali degli Aldobrandeschi. In seguito, dopo varie vicende, a governare il territorio ci pensarono i Medici e, dal 1735, quella dei principi Lorena, sotto la cui dinastia – in tempi in cui dai primi di maggio la popolazione, poco numerosa e denutrita, era costretta ad abbandonare la pianura per rifugiarsi sulle colline intorno dove la malaria infieriva un po’ meno – Grosseto rifiorì. La Grande Bonifica della Maremma Pietro Leopoldo Lorena, Granduca di Toscana, separò la Maremma da Siena e stabilì il capoluogo qua. Concesse terre, abolì tasse, ma soprattutto ordinò i lavori di bonifica del territorio (la Grande Bonifica) che sconfissero la malaria. I cittadini, grati, fecero scolpire in suo onore una statua – posta in Piazza Dante, la principale della città – che lo raffigura mentre schiaccia con un piede il serpente della malaria e risolleva una donna, simboleggiante la Maremma, con in braccio un bambino malato. Alla fine del XVIII secolo, Grosseto seguì le alterne sorti della Rivoluzione francese, del dominio napoleonico e della restaurazione che riportò sul trono i Lorena. Infine, con il plebiscito del 15 maggio 1860, la città fece parte della nuova Italia unita. 👉 Leggi anche: Come era la Maremma prima della bonifica Il Duomo di Grosseto Raggiungo con animo aperto, sereno, rinfrancato, Piazza Dante (o Piazza del Duomo) dove si affacciano bellissime costruzioni come il Palazzo della Provincia, il Palazzo Comunale e il Duomo stesso. Il Palazzo della Provincia è stato costruito dal Porciatti e inaugurato nel 1903, dopo che fu distrutto il fabbrico di epoca medievale. Il Duomo, o Cattedrale di San Lorenzo, è molto interessante. È stato costruito nel XIII secolo da Sozzo Rustichini, lo stesso architetto del Duomo di Siena. L’attuale aspetto è il frutto di numerose ricostruzioni e ristrutturazioni. Il fianco meridionale è la parte originale: ammiro il portale ricco di motivi vegetali zoomorfi e antropomorfi. Dentro c’è un bellissimo fonte battesimale, a opera di Antonio Ghini. Fantasmagorici fasci di luce provenienti dalla finestre gotiche mi lasciano a bocca aperta. Esco. Davanti ho la colonna detta “Degli Editti o dei Bandi”: serviva per affiggere gli editti alla cittadinanza. La Chiesa di San Francesco Molto bella, nella sua semplicità, anche la Chiesa di San Francesco, situata nell’omonima piazza. Fu ceduta, nel 1220, dai monaci benedettini ai seguaci di San Francesco. Ecco il chiostro del convento alla sinistra della chiesa: il portico è sorretto da colonne ottagonali. Proprio nel centro del chiostro c’è un pozzo esagonale che raccoglieva l’acqua piovana la quale veniva poi distribuita alle abitazioni circostanti. Il Parco Naturale della Maremma Sono evaso dalla città per una visita nei dintorni, a tutta natura, al Parco Naturale della Maremma. Una meraviglia. Con un’estensione di circa 100 kmq, comprende il tratto costiero della Maremma toscana che va dal promontorio di Talamone fino alla foce del fiume Ombrone. Si può visitare a cavallo, in carrozza, in canoa o in bicicletta, come ho fatto io. La maggior parte del parco è occupata dai Monti dell’Uccellina. Si va dalla vegetazione tipica montana fino alle zone palustri della pianura, con una varietà di paesaggi che lo rende interessantissimo, oltre che originale. Noto una serie infinita di uccelli, adesso credo di aver udito lo strano richiamo della volpe. 👉 Leggi anche: Lungo il fiume Ombrone: dalla sorgente alla foce Roselle, città etrusca vicino a Grosseto Non posso nemmeno mancare la visita a Roselle, una delle dodici città stato etrusche, in cui, 3000 anni dopo, si può osservare lo stupefacente sovrapporsi della civiltà Romana a quella Etrusca. La necropoli risale al VII-VI secolo a.C. ed è composta da tombe a camera oltre che da una tomba a tumulo. Una visita che non solo arricchisce la mente di cultura, ma che apre il cuore a prospettive molto diverse, e per certi versi anche molto superiori, a quelle a cui siamo normalmente abituati. 👉 Leggi anche: Roselle, tutto il fascino etrusco-romano di una città-stato della dodecapoli In vacanza a Grosseto Prima di cena mi concedo un aperitivo un po’ mondano a Marina di Grosseto. Davanti a me, un ampio litorale di sabbia, con una splendida pineta alle sue spalle. Mi muovo in bicicletta, vado verso Castiglione della Pescaia, poi tra una mezz’ora tornerò indietro per la cena. Sono indeciso tra la “Locanda dei Medici“, in città, “Gli Attortellati”, a Trappola, sulla provinciale, o addirittura “La Trattoria Enrico Bartolini“, a Castiglione della Pescaia, 1 stella Michelin. Forse la terza è troppo per me. Intanto ritorno a “Casa Vacanze Fattoria Vecchia” per farmi una doccia. Poi vedremo. 📍PER APPROFONDIRE: 👉 Ristoranti stellati in Maremma: 5 perle da non perdere 👉 Castiglione della Pescaia: il fascino del mare di inverno 👉 “Marina di…”: alla scoperta delle Marine di Toscana 👉 Luciano Bianciardi, vita di una mente acuta tra ribellione ed eccessi La Toscana è la tua passione? Anche la nostra! Teniamoci in contatto Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople Share: Informazioni sull'autoreVieri Tommasi CandidiScrittore & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/grosseto-maremma-toscana/" width="100%" count="on" num="3"]