3 / 4 Vini biologici e biodinamici tra Arezzo e Maremma

Gli Orange di Arezzo e i 5 ettari dei Tanganelli

Castiglion Fiorentino, anzi, frazione di Santa Lucia. Siamo in Val di Chio, provincia di Arezzo. Qui Marco Tanganelli, circa vent’anni fa, nonostante l’avviata carriera di banchiere, sceglie di stravolgere i suoi piani per dedicarsi all’azienda lasciata in eredità dal padre Carlo. L’impegno qui si è nel tempo concentrato sulla salvaguardia delle varietà bianche locali, trebbiano e malvasia, alle quali si affiancano il sangiovese, la malvasia nera e il colorino.

I 5 ettari dell’azienda, che porta il nome del babbo, sono divisi su appezzamenti, alcuni in pianura, altri in collina, l’ultimo impiantato, con affaccio sulla Valdichiana. Si tratta di terre incontaminate perché non sono mai state trattate con prodotti di sintesi. La piccola produzione si concentra su 2 rossi da Sangiovese ma soprattutto su 2 macerati da Trebbiano: l’Anatrino e l’Anatraso.

I macerati sono di per sé vini ancora rari in Toscana, è quindi particolarmente apprezzabile la sperimentazione di Marco, il quale tra l’altro ha ereditato dal padre una certa attenzione all’approccio agricolo. Questo lo ha avvicinato all’associazione VinNatur, dove si intende proteggere l’individualità del vino dall’approccio omologante, appiattente, derivato dall’uso di chimica, tecnologia e industrializzazione.

Per approfondire: Vino toscano e piatti di pesce: i migliori abbinamenti

Vista su Castiglion Fiorentino e la Val di Chio, in Valdichiana, Toscana

In Maremma i vini naturali dei 5 ettari de La Maliosa

Scendiamo ancora un pò più a sud e raggiungiamo la splendida Maremma. Fazzoletto di Toscana particolarmente autentico, si è nel tempo fatto ambasciatore di alcune delle bottiglie made in Tuscany più suggestive. L’azienda che abbiamo scelto si chiama La Maliosa, ed è nel cuore della Maremma grossetana. Gli ettari di vigneto sono circa 5, il resto dell’immensa tenuta ospita boschi, uliveti, campi seminati.

La produzione riguarda essenzialmente vini naturali assemblati in modo artigianale. Si tratta di un insieme di processi agronomici innovativi focalizzati sulla vitalità dei suoli e sulla salubrità dell’ambiente, innanzitutto, e dei produttori e consumatori di conseguenza. Le fermentazioni si svolgono naturalmente, con lieviti e batteri indigeni, e in cantina è escluso ogni additivo così come ogni tecnologia invasiva. La Maliosa è un progetto basato sulla scelta della qualità, della bellezza e della salubrità ambientale, nel rispetto del territorio e della sua originalità. 2 bianchi e 4 rossi, di cui una vendemmia tardiva, assemblati con vitigni interessanti: Ciliegiolo, Sangiovese e Cannonau Grigio, e poi Procanico e Trebbiano.

La prossima è una piccola cantina su un’isola dell’Arcipelago. E no, non parliamo dell’Isola d’Elba, ma di… vai all’ultima pagina

Informazioni sull'autore

Martina Tanganelli
Wine blogger and Ambassador of Tuscany
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