20 Settembre 2020 2021-01-14T10:46:04+01:00 Toscana teatro di grandi battaglie: da Montaperti alla Linea Gotica, una terra contesa TuscanyPeople Tommaso Baldassini Share: Breve excursus storico-geografico delle più famose battaglie di Toscana: da Montaperti a Campaldino, dalla Meloria ad Anghiari, da Scannagallo alla Seconda Guerra Mondiale. Famose battaglie di Toscana: i grandi scontri della Storia La Toscana é famosa come terra di duri scontri armati, soprattutto in epoca medievale. Un astio secolare ha ammorbato i rapporti tra senesi e fiorentini, tra fiorentini e aretini, tra senesi e aretini, per non parlare dell’accesa rivalità tra pisani e livornesi: astio e rivalità che per fortuna negli ultimi secoli si sono mitigati fino ad aleggiare, simpaticamente, soltanto negli sfottò tra città, o tra tifosi allo stadio. Eppure un tempo se le davano davvero di santa ragione, senza esclusione di colpi. Tante infatti, sono le battaglie di Toscana passate alla Storia, come la Battaglia di Montaperti, in cui i fiorentini presero una memorabile batosta che ancora oggi inorgoglisce i senesi, tanto da giustificare t-shirts con scritte del genere: “Io c’ero a Montaperti“. Battaglie in Toscana: la Battaglia di Montaperti A pochi passi da Siena, in una piccola località nel comune di Castelnuovo Berardenga, nei pressi del fiume Arbia, ebbe luogo quello che possiamo definire il classico scontro medievale: da una parte i senesi, con le truppe ghibelline (favorevoli all’impero), dall’altra i fiorentini, con un esercito guelfo (favorevole al papato). Fu Siena ad avere la meglio e, quando l’esercito fiorentino ruppe le fila, gli avversari, incalzandoli da dietro, fecero una vera e propria strage, tanto che anche Dante, nel Canto X dell’Inferno, descrive così la terribile disfatta: “Lo strazio e ‘l grande scempio che fece l’Arbia colorata in rosso”. La vittoria dei Senesi e dei loro alleati segnò il breve dominio della fazione ghibellina sulla Toscana. Nella piccola località di Montaperti si trova una piramide commemorativa della battaglia. Il 4 settembre di ogni anno una fiaccolata parte dall’Acqua Borra e raggiunge la sommità della collina dove si trova la piramide. Oggi é possibile passeggiare lungo il torrente Arbia, oppure, se si vuole avere un’idea delle armi e delle tecniche utilizzate in battaglia, si può visitare “Monteriggioni in Arme”, a circa mezz’ora di auto. 👉 Leggi anche: Rivalità tra fiorentini e senesi: il “montapertismo” è un campanilismo antico La Battaglia della Meloria Tra le più famose battaglie in Toscana, la Battaglia della Meloria è sicuramente il più storico degli scontri navali, che vide coinvolte la flotta della Repubblica di Genova e quella della Repubblica marinara di Pisa. La sera del 6 agosto 1284, il mare davanti a Livorno era rosso-sangue e ingombro di cadaveri che galleggiavano tra remi spezzati, vele strappate, gomene tagliate, scialuppe rovesciate. 61 galee pisane e 9 galeoni, capitanati dal podestà Alberto Morosini, si erano scontrati con la flotta genovese comandata da Oberto Doria che aveva schierato in prima linea solo 63 galee, mentre le altre, agli ordini di Benedetto Zaccaria, erano state tenute in retroguardia e “mascherate”. Questa non visibile disparità di flotta a favore dei genovesi determinò l’esito della battaglia della Meloria: i pisani, ingannati, furono pesantemente sconfitti dai nemici che fecero molti morti e 9.272 soldati prigionieri. Tra questi l’illustre Rustichello, che nelle prigioni genovesi avrebbe scritto per conto di Marco Polo il celebre “Milione”. In tale occasione, proprio in riferimento all’ingente numero di prigionieri pisani a Genova, nacque il detto: “se vuoi veder Pisa vai a Genova”. 👉 Leggi anche: Perché Pisa non ha il mare? Foto Andrea Dani Battaglie in Toscana: la Battaglia di Campaldino L’11 giugno 1289 sono gli aretini a scontrarsi coi fiorentini. La battaglia vanta un cast eccezionale: per gli aretini si radunano tutti i ghibellini d’Italia, tanto che scende in campo anche il vescovo, mentre l’esercito fiorentino è formato di guelfi e spalleggiato dai francesi. Tra i fiorentini c’é anche Cecco Angiolieri e un certo Dante Alighieri, ancora lontano dall’inizio del suo capolavoro, anche se nella Commedia, nel Canto V del Purgatorio, descriverà gli ultimi istanti della vita di Buonconte da Montefeltro, uno dei cavalieri che ha perso la vita a Campaldino. La vittoria dei guelfi, dovuta soprattutto al ruolo di Corso Donati, rappresentò un evento chiave nel processo di progressiva affermazione dell’egemonia di Firenze sulla Toscana. Oggi la piana di Poppi ospita una stele che ricorda il luogo della battaglia, ma per sapere qualcosa di più è possibile visitare i sotterranei del castello dei Conti Guidi. In queste stanze é il conte Guido Novello, morto a Campaldino, a raccontare come si svolsero i fatti. 👉 Leggi anche: Poppi: Dante, i Conti Guidi e la bellezza del Casentino Battaglie in Toscana: la Battaglia di Anghiari Gli anni passano, gli scontri si amplificano, la rivalità tra papato e impero coinvolge Firenze (insieme a Venezia e lo Stato Pontificio) contro le truppe milanesi dei Visconti, fino alla Battaglia di Anghiari, combattuta il 29 giugno 1440. Stando alla narrazione di Machiavelli non si trattò di uno scontro sanguinoso, tuttavia durò a lungo e terminò con la vittoria dei fiorentini e della loro coalizione. Oggi ad Anghiari, dalla sommità di Corso Giacomo Matteotti, é possibile ammirare lo splendido panorama sulla piana delle ostilità. Il Palazzo del Marzocco é sede del museo della battaglia, senza dubbio una delle più famose battaglie di Toscana. Al suo interno si trova anche uno studio sull’opera perduta che Leonardo da Vinci aveva realizzato nel Salone dei Cinquecento, a Firenze, ritraente una scena della battaglia. La Battaglia di Scannagallo Ancora una volta, fiorentini contro senesi. Siamo in pieno Rinascimento, i fiorentini hanno gli spagnoli alle spalle, mentre i senesi, i francesi. Il 2 agosto 1554 l’esercito franco-senese, al comando di Piero Strozzi, fronteggia l’esercito ispano-mediceo, assoldato dall’imperatore Carlo V, affidato a Cosimo I de’ Medici, e comandato dal capitano di ventura Gian Giacomo Medici, marchese di Marignano. La battaglia ha luogo in Val di Chiana, nelle colline adiacenti il fosso di Scannagallo, e l’esito sfavorevole per Siena segna un punto di svolta per la città costretta, cinque anni dopo, ad arrendersi definitivamente a Firenze: il nome “scanna-gallo” non può infatti che derivare dal fatto che i fiorentini vincono sui senesi, i quali, da lì in avanti, non saranno più in grado di rialzarsi. Per celebrare questa vittoria i fiorentini commissionarono a Giorgio Vasari la costruzione di un Tempio di Santo Stefano alla Vittoria, che ancora oggi domina le colline di Pozzo della Chiana. La Seconda Guerra Mondiale Oltre alle storiche battaglie in Toscana, non bisogna poi mai dimenticare che durante la Seconda Guerra Mondiale, la nostra regione è stata cornice di molti scontri e rappresaglie che hanno spesso messo a dura prova la stessa popolazione civile. La Linea Gotica A incidere è stata probabilmente anche la presenza della Linea Gotica, una fortificazione di più di trecento chilometri di lunghezza che l’esercito tedesco aveva eretto, dal Tirreno all’Adriatico, per impedire l’avanzata degli alleati. Alcune aree – come la Garfagnana, il Mugello, la Valtiberina – ancora portano con sé, in molti luoghi, la memoria di questa sanguinosa “guerra nella guerra”. 📍 PER APPROFONDIRE: 👉 Guelfi e Ghibellini: amore e vendetta tra le torri fiorentine 👉 Rivalità tra Pisa e Livorno: vecchie ruggini portuali mai sopite 👉 “Perché in Toscana?”: 5 grandi misteri toscani finalmente svelati La Toscana è la tua passione? Anche la nostra! Teniamoci in contatto Foto Tempio S. Stefano: ©Mongolo1984 via WikiMedia Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople TuscanyPeople è l’esperta d’eccellenza toscana. 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