Giotto di Bondone, originario di Vespignano nel Mugello è uno dei più grandi pittori dell’epoca tardo medievale. Allievo del famoso pittore Cimabue, Giotto superò l’insegnante (è proprio in virtù della loro relazione che è nata l’espressione “l’allievo ha superato il maestro”) realizzando capolavori pittorici eterni e affermando per sempre la sua gloria con la costruzione del Campanile di Giotto.

Giotto, il grande artista toscano che seppe innovare: tra leggenda e verità

Ce ne sono stati pochi come lui. E quei pochi sono chiamati solo per nome: Dante, Leonardo, Michelangelo, Galileo. Per dire. Il cognome o il patronimico non serve, no, dato che non ci si può sbagliare: sono i più grandi.

Giotto di Bondone è uno dei più grandi pittori di tutti i tempi, nonché costruttore del famoso Campanile di Giotto. Vita, opere e curiosità.

E qual è la principale caratteristica dei più grandi? Ve lo siete mai chiesti? Ne hanno tante, ovviamente, ma quella che li distingue maggiormente dagli altri, quella che li rende eterni, è la loro strabiliante forza innovativa. Se un artista, uno scienziato, non possiede sufficiente forza innovativa, potrà essere bravo, dotato quanto si vuole, ma non raggiungerà mai l’Olimpo degli dei. Dante fu un ineguagliabile innovatore, Leonardo si spingeva oltre il suo tempo, Michelangelo, Caravaggio, cambiarono la pittura, Galileo inventò la scienza moderna. E così Giotto: l’artista “che ridusse al moderno la pittura”.

Nello stesso modo in cui Dante, suo contemporaneo – anzi, suo coetaneo: 1265 il poeta, 1267, l’artista – è ritenuto il padre della lingua italiana, così Giotto è colui che ha rinnovato la pittura del nostro paese nella stessa epoca. Opere sparse in quasi tutta la penisola – da Roma a Firenze, da Assisi a Rimini fino a Padova – testimoniano la sua grandezza, tanto da influenzare non solo le scuole pittoriche del Trecento, ma anche quelle rinascimentali.

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Giotto di Bondone da Vespignano

Giotto di Bondone (era il nome del padre) nacque a Colle di Vespignano (oggi nel comune di Vicchio, nel Mugello) da una famiglia di piccoli possidenti terrieri. La famiglia si trasferì solo in seguito a Firenze, e secondo una tradizione letteraria, ancora non confermata da attendibile documentazione, avrebbe affidato il figlio alla bottega del maestro Cimabue.

Come per tutti i grandi, anche la vita di Giotto è costellata di aneddoti più o meno verosimili. Giorgio Vasari racconta di come il giovane fosse capace di disegnare una circonferenza perfetta senza l’ausilio del compasso, la celebre “O” di Giotto. Un’altra leggenda non confermata, e riferita da Lorenzo Ghiberti e da Giorgio Vasari, è che Cimabue, come un talent scout ante litteram, lo avrebbe scoperto mentre, munito di rudimentale carboncino, disegnava delle pecore su un sasso.

Giotto di Bondone è uno dei più grandi pittori di tutti i tempi, nonché costruttore del famoso Campanile di Giotto. Vita, opere e curiosità.

Altrettanto aneddotica sarebbe lo mosca dipinta su una tavola da Giotto all’insaputa di Cimabue: il maestro, tratto in inganno dalla sua verosimiglianza, avrebbe tentato di scacciarla senza successo. Ma sembra quasi più una battuta tra amici per significare l’estrema naturalezza della sua pittura.

Il viaggio a Roma e le Storie di San Francesco

È probabile invece che da giovane abbia compiuto un viaggio a Roma dove ebbe senz’altro modo di contemplare i cicli pittorici dell’Urbe antica e paleocristiana e le opere dei più importanti pittori romani della fine del ‘200, come Pietro Cavallini, Jacopo Torriti e Filippo Rusuti.

Alla fine del XIII secolo, probabilmente dal 1296, Giotto fu invitato a realizzare una tra le opere che lo hanno reso eterno: le Storie di San Francesco nella Basilica Superiore di Assisi. Il ciclo pittorico, diviso in 28 riquadri, descrive la vita di Francesco d’Assisi dalla giovinezza alla morte, alternando episodi ufficiali a quelli più cari alla leggenda popolare: era talmente bello che già all’epoca destava meraviglia tra i visitatori.

Giotto di Bondone è uno dei più grandi pittori di tutti i tempi, nonché costruttore del famoso Campanile di Giotto. Vita, opere e curiosità.

Essendo nel mentre Giotto divenuto un pittore di grande fama, venne chiamato a Roma, presso il papa, per il giubileo del 1300, e gli ultimi affreschi del ciclo vennero terminati dai suoi collaboratori. Più volte si è messo in dubbio che il ciclo di Assisi fosse realmente da attribuire a lui, date le notevoli differenze stilistiche che si riscontrano con le opere successive realizzate a Padova, ma questo può essere facilmente spiegato grazie alla forte maturazione del pittore verificatasi dopo l’importante esperienza romana dei primi del nuovo secolo.

La rivoluzione di Giotto

Cennino Cennini, pittore e scrittore d’arte vissuto tra il XIV°e il XV° secolo, scrisse: “Giotto rimutò l’arte del dipingere di greco in latino e ridusse al moderno“. Questa è la portata della sua rivoluzione.

L’artista toscano, infatti, abbandona gli ori abbondanti, le immagini fisse e le astrazioni dell’arte bizantina (da cui l’aggettivo usato: “greco”) privilegiando il contatto con la natura e la realtà. La sua costruzione dello spazio del racconto pittorico è tridimensionale, illusionistica, ed è impostata attraverso una rigorosa prospettiva delle architetture, come si evince dall’episodio del Presepe di Greccio nel ciclo di Assisi.

Giotto di Bondone è uno dei più grandi pittori di tutti i tempi, nonché costruttore del famoso Campanile di Giotto. Vita, opere e curiosità.

I personaggi sono inseriti con equilibrio in questa spazialità e il rapporto con la scenografia dell’ambiente è coerente: non si vedono più le figure piatte, i burattini immateriali della tradizione precedente, ma persone concrete, reali, come si può notare dalle pieghe naturali, morbide, degli abiti sotto cui si muovono veri corpi umani.

Raffigurare la società dell’epoca

Il fatto di ridurre al moderno la pittura significa che Giotto seppe raffigurare la sua società contemporanea, immersa negli usi e nei costumi che le erano propri. Nell’episodio dell’Omaggio dell’uomo semplice, ad esempio, un individuo, conscio della grandezza di Francesco, gli stende il proprio mantello ai piedi. La scena ha luogo in una via riconoscibilissima di Assisi, tra il Tempio di Minerva e il Palazzo comunale. I personaggi che commentano la vicenda, vestiti in abito borghese dell’epoca, facevano si che lo spettatore s’identificasse nella storia, colmando così le distanze tra pittura e mondo reale.

Giotto di Bondone è uno dei più grandi pittori di tutti i tempi, nonché costruttore del famoso Campanile di Giotto. Vita, opere e curiosità.

Nella Rinuncia agli averi – che ritrae l’ira di Bernardone, padre di Francesco, quando viene a sapere della sua scelta di povertà – i contemporanei di Giotto potevano riconoscere la Piazza del Vescovado di Assisi, oltre ad apprezzare la posa molto verosimile di Bernardone stesso e gli straordinari particolari fisici del futuro santo.

La Cappella degli Scrovegni

Tra il 1303 e il 1305, Giotto fu a Padova per realizzare la cappella privata di Enrico degli Scrovegni, figlio di uno degli usurai più famigerati della città, come narra Dante nell’Inferno. Giotto affrescò le pareti con Storie di Cristo, Storie della Vergine, figurazione di Vizi e virtù nel basamento, oltre a un grandioso Giudizio finale in controfacciata, dove appare anche il ritratto della famiglia. Era giunto alla sua piena maturità. Straordinari la drammaticità, l’intensità, l’abbraccio carico d’amore della Madonna del Compianto sul Cristo morto. Magnetica la Cattura di Cristo, incentrata sull’alternanza degli sguardi, quello di Gesù, fermo e sereno, e quello di Giuda, vile e incerto.

Giotto di Bondone è uno dei più grandi pittori di tutti i tempi, nonché costruttore del famoso Campanile di Giotto. Vita, opere e curiosità.

I cosiddetti coretti, due piccole, vuote, cappellette, con finestrelle da cui si vede il cielo, dipinte sulla parete, sono un capolavoro assoluto di prospettiva e illusionismo, anticipazione della pittura rinascimentale, ed emblematici dell’abilità raggiunta da Giotto.

L’allievo che supera il maestro

Ma perché si usa dire che Giotto superò Cimabue, tanto da trasformarlo addirittura in un sintagma retorico della nostra lingua: l’allievo che supera il maestro? Be’, se vi recate a Firenze nella chiesa di Santa Maria Novella e osservate Il crocifisso, realizzato dal pittore intorno al 1300, vi renderete conto di come Giotto si spinga oltre i riverenti tributi di Cimabue nei confronti della pittura bizantina: l’immagine appare molto più umana e realistica, e la figura sulla croce rispetta in maggior misura le leggi anatomiche.

Giotto di Bondone è uno dei più grandi pittori di tutti i tempi, nonché costruttore del famoso Campanile di Giotto. Vita, opere e curiosità.

Simili considerazioni valgono per la Vergine col Bambino in trono, dipinta verso il 1310 per la Chiesa d’Ognissanti a Firenze e conservata agli Uffizi. Giotto rinnova in profondità l’immagine tradizionale, evita ogni solennità, la rende più solida donandole un significato nuovo di partecipazione umana alle vicende terrene.

Le ultime opere e il famoso Campanile di Giotto

Giotto all’inizio del Trecento lavorò anche a Rimini dove realizzò un Crocifisso da cui si originò una scuola pittorica giottesca. Tornò ad Assisi, ma lavorò soprattutto a Firenze, dipingendo nella Basilica di Santa Croce Storie di san Giovanni Battista e san Giovanni Evangelista per la Cappella Peruzzi (1315-20) e altre Storie di san Francesco d’Assisi per la Cappella Bardi (1320-25).

All’apice della fama fu a Napoli, a Milano, ma l’ultimo capolavoro è di architettura. Nel 1334 la Repubblica fiorentina gli conferì la carica di capomastro dell’Opera del Duomo.

Giotto di Bondone è uno dei più grandi pittori di tutti i tempi, nonché costruttore del famoso Campanile di Giotto. Vita, opere e curiosità.

Giotto progettò allora il celeberrimo campanile che porta il suo nome, ne gettò le fondamenta e ne diresse personalmente i lavori fino al primo ordine dei rilievi, anche se non ne vide mai il termine perché morì prematuramente a Firenze nel 1337.

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