Le Terme di Sorano, all’estrema propaggine orientale della Maremma, delimitata, a sud, dal confine col Lazio, a est, dal tracciato della via Cassia, a nord, dal comprensorio dell’Amiata. Siamo nella bellissima “area del tufo”, impreziosita dall’intenso passato etrusco, e da località, ancora oggi d’eccezione, come Sovana, Pitigliano, Saturnia, e lo stesso Sorano.

Sorano fa parte dei borghi toscani del tufo in Maremma

Storia delle Terme di Sorano

La grande abbondanza di sorgenti termali nel territorio di Sorano è nota sin dall’epoca etrusca; si tratta infatti di uno dei comprensori termali toscani con maggior quantità di polle naturali sgorganti dalla terra.

Tuttavia, il primo utilizzo storico documentato di queste sorgenti risale soltanto al Medioevo, quando la Pieve di Santa Maria dell’Aquila viene edificata proprio sopra una di esse. Senz’altro, prima gli Aldobrandeschi, poi gli Orsini, signori della zona, le utilizzarono quali bagni termali privati; in seguito andarono incontro a un lungo periodo di decadenza durato fino ai giorni nostri quando, agli inizi del nuovo millennio, le acque termali di Sorano sono state riscoperte ed è stato costruito il moderno stabilimento.

Lo stabilimento termale di Sorano in Toscana

Le Acque termali di Sorano

Le terme di Sorano sono alimentate da sorgenti di acque acidule classificate come bicarbonato-magnesiaco-calciche, che sgorgano in superficie alla temperatura costante di 37,5 gradi.

Queste acque benefiche sono oggi utilizzate prevalentemente per motivi di relax e benessere termale, anche se indicate nella cura di numerose patologie, soprattutto quelle legate alla carenza di magnesio e calcio, preziosi minerali necessari al corpo umano per il suo regolare funzionamento. In special modo, le acque di Sorano sono indicate per la cura di malattie dermatologiche, come psoriasi e dermatiti.

Inoltre, queste terapie termali hanno effetti antinfiammatori, anti-microbici, antipruriginosi, sebo regolatori, antiossidanti, cheratoplastici e cheratolitici, e sono indicate per la regolazione della circolazione cutanea.

Le terme di Sorano nel bosco vicino al borgo

Le Terme di Sorano: piscine, solarium e prato all’inglese

Due delle tre piscine di Terme di Sorano si trovano nel solarium di circa 3.000 mq, dislocato su tre livelli, con prato all’inglese attrezzato con lettini prendisole e ombrelloni.

La piscina più frequentata è senz’altro quella termale, utilizzabile per tutto il periodo di apertura della struttura. Di forma ovale, vanta una superficie di circa 370 mq, ed è disposta su due livelli. È alimentata con acqua termale di tipo bicarbonato-magnesiocalcica che sgorga dalla sorgente a 37,3° C., sufficienti per garantire la temperatura in piscina di circa 35°/36°.
Nella parte superiore l’acqua ha un’altezza di circa 140 centimetri e dispone di comode sedute dove potersi rilassare. Nella parte inferiore, riservata ai più piccoli per l’altezza dell’acqua che varia dai 90 ai 60 centimetri, si trovano due cascate per massaggi.

La piscina sportiva, di forma rettangolare, ha una superficie di oltre 200 mq, un’altezza 140 centimetri, ed è aperta da maggio a ottobre. Consente di mantenersi in forma, anche attraverso un uso alternato con l’altra piscina per una naturale tonificazione del corpo.

Il Bagno dei Frati delle Terme di Sorano

La terza piscina, “Il Bagno dei Frati”, è senz’altro la più singolare, oltre che quella storica, dato che risale al XV secolo. Situata nel bosco, adiacente al torrente termale, veniva utilizzata dai frati che abitavano nei locali dell’attuale Pieve di S.Maria dell’Aquila (al centro del residence), all’epoca sede di un convento. Di dimensioni ridotte, ha un’altezza di 140 centimetri e può comunque ospitare circa 15 persone. All’interno di un contesto veramente suggestivo, è alimentata da due sorgenti termali che sgorgano direttamente dalla roccia e che garantiscono una costante temperatura dell’acqua a circa 34° C.

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Lo stabilimento termale di Sorano in Toscana

Cosa vedere nei dintorni delle Terme di Sorano

Le Terme di Sorano sono solo una delle tante attrattive dell’Area del tufo toscana, territorio misterioso, estremamente suggestivo, ricco di rocce tufacee su cui sorgono antichi borghi, fortificazioni medievali e centri di origine etrusca.

I borghi dell’Area del tufo nella Maremma toscana

In epoca preistorica, il versante nord occidentale del Lago di Bolsena, ossia la Maremma collinare, era un vulcano attivo che, combinato con le eruzioni dell’altro vulcano maremmano, il Monte Amiata, ricopriva di ceneri e lava tutta la zona. Per questo, a oriente di Saturnia e del corso del Fiume Fiora, la Maremma sembra cambiare volto; intorno a Pitigliano, Sorano e Sovana infatti i vigneti e gli uliveti si alternano a profondi canyon incisi nel tufo dai fiumi e dai loro affluenti.

Nel tufo, roccia magmatica molto friabile, fin dai tempi remoti sono state infatti scavate abitazioni, sepolcreti monumentali e strade singolari. Le vie cave, che collegano vari insediamenti e necropoli nell’area compresa tra Sovana, Sorano e Pitigliano, sono un esempio di questo particolare sistema viario.

Queste vie, dette anche “tagliate etrusche”, sono costituite da lunghi corridoi di circa 1 km, larghi 3 metri, con pareti alte fino a 20; vennero probabilmente scavati dal popolo etrusco come sistema di difesa contro possibili invasori, oltre che per collegare i centri abitati tramite i corsi d’acqua.

Nei dintorni di Pitigliano, uno dei borghi toscani più suggestivi della Maremma, ne esistono 8 di questi ciclopici percorsi. Un ingegnoso sistema di canalizzazione dell’acqua piovana divide la via cava in due parti, creando due ampi marciapiedi.

Il Parco Archeologico Città del Tufo

Nel comune di Sorano, che comprende anche il magnifico borgo di Sovana, è stato realizzato il Parco Archeologico Città del Tufo. Inaugurato nel 1998 con l’obiettivo di valorizzare e tutelare l’importantissimo patrimonio storico-culturale rimasto inalterato per secoli, si estende per 60 ettari e racchiude i principali tesori storici e archeologici del territorio, ossia la necropoli etrusca di Sovana, una delle più straordinarie per varietà di tombe.
Ve ne sono infatti di ogni tipologia: a camera, a cassa, a dado, a semidado, a tempio, a edicola, a loculo, a colombario. Caratteristica è la loro sistemazione su pareti rocciose, tra valli e valloni, in uno scenario che ricorda l’inferno dantesco. Il parco archeologico comprende anche il Museo etrusco di Sovana e quello rinascimentale di Sorano, vari siti, come Vitozza e Poggio San Rocco, e alcune vie cave.

Le Vie Cave vicino a Sorano, borgo toscano nell'area del tufo

I prodotti tipici dei borghi del tufo toscani

Tra i prodotti tipici dell’Area del Tufo toscana ci sono i pregiati vini che si ottengono nella zona, conservati nelle tipiche cantine scavate nel tufo. Ricordiamo il Bianco di Pitigliano e il celebre Morellino di Scansano e i vini della Cantina Sociale di Manciano.
Particolarmente pregiata anche la selvaggina cacciata nelle vaste distese boschive, come il cinghiale, da cui si ottengono anche caratteristici salumi.

Ricordiamo inoltre: il migliaccio, una sorta di crepe dall’impasto leggero, servito con marmellata o zucchero; lo Sfratto dei Goym (Presidio SlowFood), prodotto tipico del borgo di Pitigliano, dalla forma di bastone ripieno di noci e miele.
Lo Sfratto dei Goym (parola ebraica che significa “coloro che non sono ebrei”) trae origine dalla storia della comunità ebraica di Pitigliano; nel secolo XVII, il Granduca di Toscana Cosimo II de’ Medici fece emanare un editto col quale intimava agli ebrei delle zona di lasciare le loro case e trasferirsi nel ghetto di Pitigliano. Per costringerli ad uscire dalle loro case, spesso i soldati usavano bastoni con cui battevano sulle porte.

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Il Morellino di Scansano ha ottenuto il marchio "Toscana"

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