9 Gennaio 2021 2021-01-08T18:52:26+01:00 Rocca d’Orcia: splendida fortezza a guardia del Patrimonio Unesco della valle TuscanyPeople Tommaso Baldassini Share: Cosa vedere a Rocca d’Orcia, il piccolo borgo toscano della bellissima Rocca di Tintinnano che domina la Val d’Orcia fino alle pendici del Monte Amiata. Rocca d’Orcia, piccola gemma Patrimonio dell’Unesco Detta anche Rocca a Tentennano o Rocca di Tintinnano, Rocca d’Orcia è un piccolissimo borgo medievale che fa parte del comune di Castiglione d’Orcia (in provincia di Siena), da cui dista meno di un chilometro. L’abitato, dominato dagli imponenti resti della Rocca a Tentennano, sorge lungo il fianco di un’altura, raccolto intorno alla sua piazza centrale. La storia di Rocca d’Orcia Le origini di Rocca d’Orcia sono quasi certamente etrusche: negli orti del paese sono stati rinvenuti frammenti di ceramica etrusca e romana. Lo stesso nome “Tentennano” – documentato nella forma medievale “Titinianum” – potrebbe derivare dall’etrusco “Tinia”, ossia Giove, il padre degli dei. Si possono infatti proporre anche ipotesi suggestive: lo sperone roccioso attirava i fulmini scagliati da Tinia? Oppure vi sorgeva un santuario di Tinia? Da considerare che siamo vicini all’Amiata, la “Montagna Sacra” degli Etruschi. Tentennano, o meglio Titinianum, affiora dalla bruma della storia in alcuni atti notarili del Mille: dunque all’epoca esisteva già una rocca col suo piccolo borgo. Rocca d’Orica, nella sua forma attuale, dovrebbe essere stata edificata tra il 1100 e il 1200 dalla famiglia Aldobrandeschi, dominatrice, a lungo, della Toscana meridionale. Una rocca per controllare la valle e la Via Francigena Per circa due secoli la Rocca di Tentennano rappresentò la piccola “capitale” della Val d’Orcia, ma soprattutto un centro di controllo strategico sulla Via Francigena. La nota strada sacra medievale – che iniziava da Canterbury e giungeva a Roma per proseguire fino alla città estrema della Puglia, Santa Maria di Leuca, dove si trovavano i principali porti d’imbarco per la Terra Santa – era intensamente battuta dai viandanti. Pellegrini, crociati, nobili o mercanti, tutti passavano da qui. La nascente Repubblica di Siena si fece in quattro per assicurarsi il possesso della Rocca e, dopo alterne vicende e scontri con varie famiglie nobili che la possedevano, alla fine del Trecento vi si insediò stabilmente coi suoi soldati, funzionari ed esattori delle tasse. Rocca d’Orcia: dove Santa Caterina da Siena imparò a scrivere Nel 1320 Rocca d’Orcia conobbe un’ospite d’eccezione, Santa Caterina da Siena, che vi soggiornò per qualche mese. Malgrado alcune sue lagnanze – la Santa riteneva gli abitanti dei mascalzoni e non sopportava il vento che percuoteva il luogo – proprio qui, giunta analfabeta, imparò a scrivere. Il Trecento e il Quattrocento – col sorgere dell’organizzazione agraria dei “poderi” nelle campagne e delle attività artigianali e di servizio nel borgo – costituirono per la Rocca secoli di sviluppo e di relativo benessere. Dalla seconda metà del ‘500, invece, cominciò la decadenza. Francesi e spagnoli, dopo essersi accapigliati per il controllo degli staterelli italiani, si accordarono per dei “protettorati”, tra cui il Granducato di Toscana che inglobò la Repubblica di Siena. La decadenza del borgo di Rocca d’Orcia Le armi da fuoco resero inutile la Torre della Rocca che venne abbandonata. Il borgo si ridusse a un quieto villaggio sulla Via Francigena, che a sua volta perdeva d’importanza perché ormai si viaggiava in carrozza. La prossima Castiglione d’Orcia, da borgata gemella, acquisì via via maggior prestigio accrescendo la propria popolazione. A metà del Settecento il comune della Rocca fu soppresso e ricompreso in quello di Castiglione. Con le riforme del Settecento i Granduchi Lorenesi migliorarono l’organizzazione del territorio e Rocca d’Orcia continuò a vivacchiare coi suoi circa 500 abitanti, in maggioranza artigiani (fabbri, falegnami, conciatori) al servizio dei contadini che, molto più numerosi, abitavano nei poderi sparsi intorno. Napoleone, il Risorgimento, l’Unità d’Italia, le Guerre Mondiali non cambiarono quasi nulla. Furono il boom degli Anni ’50 e ’60, la riforma agraria, il grande esodo dalle campagne, a sconvolgere la vita della valle e di Rocca d’Orcia. Troppo vicino a Castiglione, il piccolo borgo risentì moltissimo della sua attrazione: gli abitanti calarono da 500 a meno di 100, la parrocchia venne soppressa. Negli Anni ’60 chiuse la scuola, a fine Anni ’70, l’ultima bottega. Ma c’è il lato positivo: il paese si è conservato intatto. Non esistono infatti costruzioni recenti, mentre le vecchie case sono state in buona parte restaurate in conformità con l’ambiente. Visitare la Torre a Tentennano Oggi Rocca d’Orcia è un tranquillo borgo che ormai, come tutta la Val d’Orcia interamente Patrimonio Unesco, affida al turismo il suo pieno sviluppo. La struttura della Rocca di Tintinnano La Rocca a Tentennano mantiene magnificamente intatta l’impronta ricevuta in epoca feudale. Edificata sulla cima della collina, col borgo ai suoi piedi, si ritiene che possedesse la struttura del castello-recinto. La torre serviva per l’avvistamento, il cassero aveva funzioni militari. Poi c’era il livello più basso, la cinta muraria che racchiudeva tutta la zona sovrastante il borgo e comprendeva abitazioni, strade, piazze. Nel primo ripiano della Rocca sorgevano le abitazioni della servitù e della guarnigione. Nel torrione oggi si nota una prima sala inferiore che poggia direttamente sulla roccia. Per una scala interna si accede alla sala superiore. Da qui si penetra nella piccola cucina triangolare che conserva ancora il pozzo, il forno e la canna del camino. Dalla sala superiore, con la sua ampia copertura a volta, una ripida scala di ferro si arrampica fino a una botola che sbuca sulla terrazza. Il panorama dalla cima della Rocca Il panorama è mozzafiato. Spazia dal Monte Amiata alla Val d’Orcia. Si scorge il torrione di Vignoni vecchio che sovrasta Bagno Vignoni e nasconde San Quirico d’Orcia. Si vede la fila dei tetti di Pienza e, più lontano, Monticchiello e Montalcino, le montagnole sopra Cetona, fino alla torre di Radicofani. Cosa vedere nel piccolo borgo Intorno allo sperone calcareo su cui si erge la Rocca di Tentennano, l’abitato di Rocca d’Orcia si dispone a ventaglio. All’interno della cinta di mura ci sono tre minuscoli “terzieri”: la Rocca, intorno alla piazza, la Rocchetta, verso ovest, e la Rocchettina, verso est. Alcuni tratti delle mura sono ancora in piedi. Molti sono i luoghi d’interesse. La semplice Chiesa della Madonna delle Grazie di Manno, il vecchio Ospedale della Rocca e Piazza della Cisterna. Interessante, nella piazza, è il muro compatto della cisterna col piano su cui si apre la vera del pozzo che mostra gli stemmi scolpiti nelle riquadrature e i vecchi ferri di sostegno della carrucola. Le case attorno hanno bei volumi mossi. Belli anche l’altro piccolo pozzo sotto il grande tiglio e la pavimentazione a grosse pietre rigate d’erba. Dove mangiare e dormire a Rocca d’Orcia Vi consigliamo di mangiare a Rocca d’Orcia ai ristoranti Cisterna nel Borgo e Osteria Perillà. Per quanto riguarda il pernottamento vi consigliamo: la Cisterna nel Borgo e l’Agriturismo Il Noce. Caro lettore, cara lettrice che ne dici? L’articolo ti ha fatto venire voglia di visitare Rocca d’Orcia? Siamo sicuri di sì. Attendiamo allora le tue note di viaggio. Scrivici a [email protected] 📍 PER APPROFONDIRE: 👉 Castiglione d’Orcia, il fiero sguardo del passato sulla via Francigena 👉 Toscana in moto: 5 percorsi da favola sulle due ruote 👉 Ghino di Tacco, il Robin Hood toscano: realtà che si fa leggenda La Toscana è la tua passione? Anche la nostra! Teniamoci in contatto Riproduzione Riservata ©Copyright TuscanyPeople Share: Informazioni sull'autoreTommaso BaldassiniPublisher, Blogger & Ambassador of Tuscany [fbcomments url="https://www.tuscanypeople.com/visitare-rocca-d-orcia/" width="100%" count="on" num="3"]