Una città come Firenze, ricolma d’arte, storia e cultura, non può mancare di aneddoti e curiosità. Così, tra la moltitudine, abbiamo scelto 10 storie per voi, 10 curiosità su Firenze che vi faranno conoscere aspetti pochi noti e insoliti della culla del Rinascimento.

Forse non tutti sanno che…10 curiosità su Firenze

Il toro sulla facciata del Duomo

La prima delle nostre 10 curiosità su Firenze parla del motore del mondo: l’amore che molto spesso va a braccetto con la passione. Se all’altezza di via Ricasoli si osserva la fiancata del Duomo, si può notare la testa di un bovino in cima a una colonna portante. Molti si domandano la ragione.

10 curiosità su Firenze per conoscere aneddoti della storia della città e percorrere le vie del centro alla ricerca di particolari nascosti

Esistono due versioni. La prima sostiene che la testa del bovino (una mucca?) fosse un omaggio da parte dei costruttori a tutti gli animali da traino che vennero impiegati nella costruzione di Santa Maria del Fiore.

La seconda, decisamente più pruriginosa e intrigante, vuole la testa del bovino essere quella di un toro a testimonianza di un tradimento. Pare infatti che un mastro carpentiere che lavorava nel cantiere della cattedrale intrattenesse una relazione con la moglie di un fornaio che aveva la bottega lì vicino. Il fornaio, dopo aver scoperto la relazione, denunciò la moglie e l’amante al Tribunale Ecclesiastico, e questo sancì la fine della storia tra i due. Il mastro carpentiere, però, non domo, pensò bene di piazzare la testa di un toro sulla colonna ad eterno ricordo delle corna del fornaio.

Il pietrone di Palazzo Pitti

La facciata di Palazzo Pitti è costruita col tipico bugnato, il mosaico di blocchi di pietra di gran moda nella Firenze rinascimentale. Ogni blocco misura circa 30 centimetri, ma lì nel mezzo ne spicca uno lungo diversi metri. Si sa che la famiglia Pitti intendeva sfoggiare la propria potenza con la costruzione di questo grandioso Palazzo, soprattutto nei confronti dei Medici.

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Per questo Luca Pitti, il capofamiglia, volle inserire un blocco di pietra di 10 metri sulla facciata a rappresentare se stesso, maestoso e imponente, in mezzo a tutti gli altri, piccoli e insignificanti. La Storia poi ci dice che proprio i Medici acquistarono a suon di fiorini d’oro Palazzo Pitti. Ma questa è un’altra storia.

Curiosità su Firenze… La Berta

La terza delle 10 curiosità su Firenze che abbiamo scelto di raccontarvi, riguarda nuovamente una testa, ma questa volta una testa umana, di donna o sacerdote…ancora non è molto chiaro. In via de’ Cerretani, di fronte al negozio Promod, se osserviamo dritti davanti a noi, vediamo il fianco d’una chiesa: Santa Maria Maggiore. Se spostiamo lo sguardo in alto, notiamo che spunta dal muro la testa pietrificata d’una signora. È la Berta.

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Pare che questa testa si trovi lì dal 1326 per via di Cecco d’Ascoli, astrologo condannato al rogo a causa d’una maledizione lanciata contro un sacerdote che aveva avvertito la popolazione di non dare acqua al condannato mentre veniva condotto a morte, perché altrimenti il diavolo lo avrebbe salvato. Cecco bruciò sul rogo, ma prima maledì il sacerdote, dicendogli: “E tu di lì il capo non caverai mai“, ed ancora oggi la testa del religioso, pietrificato, guarda la strada.

Qualcun altro, invece, afferma che la Berta fosse una fruttivendola che aveva regalato alla chiesa una campana che coi suoi rintocchi avvisasse i lavoratori dell’apertura e della chiusura delle porte cittadine, e quindi il piccolo busto non sarebbe altro che il riconoscimento dei fiorentini nei suoi confronti. Per un approfondimento sull’argomento rimandiamo a: L’irrisolta leggenda della Berta a Firenze.

La meridiana in Santa Maria Novella

Ai lati della porta d’ingresso di Santa Maria Novella ci sono due misteriosi oggetti. Si tratta di antichi strumenti astronomici utilizzati dal monaco astronomo Ignazio Danti sullo scadere del Cinquecento.

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Ignazio cercava di conciliare l’equinozio astronomico con quello fissato dal calendario Giuliano. Alla fine si decise di eliminare 9 giorni dal calendario e, come per l’opera d’un’avveniristica macchina del tempo, la gente andò a letto il 4 ottobre e si sveglio il 15. Correva l’anno 1582 quando fu ufficialmente inaugurato il Calendario Gregoriano. Per questo Santa Teresa d’Avila morì nella notte tra il 4 e il 15 ottobre.

Curiosità su Firenze… Il graffito dell’importuno

Su Palazzo Vecchio, a destra dell’ingresso, si può notare un piccolo graffito. Niente vandali, fu Michelangelo in persona a inciderlo. Pare infatti che l’artista venisse spesso fermato in Piazza della Signoria da un tipo fastidioso che lo importunava tediandolo con un sacco di chiacchiere inutili. Così un giorno Michelangelo, non potendone più, mentre quello parlava, si divertì a scolpire un volto (probabilmente quello dell’uomo) sempre tenendo la mano dietro la schiena.

Il graffito dell’importuno Su Palazzo Vecchio, a destra dell’ingresso, si può notare un piccolo graffito. Niente vandali, fu Michelangelo in persona a inciderlo. Pare infatti che l’artista venisse spesso fermato in Piazza della Signoria da un tipo fastidioso che lo importunava tediandolo con un sacco di chiacchiere inutili. Così un giorno Michelangelo, non potendone più, mentre quello parlava, si divertì a scolpire un volto (probabilmente quello dell’uomo) sempre tenendo la mano dietro la schiena.

Il balcone rovesciato di Borgo Ognissanti

La sesta delle 10 curiosità su Firenze ci porta in Borgo Ognissanti, al civico 12, dove si trova un balcone inusuale, con tutti gli elementi architettonici al contrario. Il motivo è un battibecco tra il padrone di casa, certo Baldovinetti, che pretendeva un balcone maestoso, e Alessandro de’ Medici, Signore di Firenze, che con un’ordinanza del 1530 aveva vietato elementi architettonici troppo vistosi per non ingombrare le strette vie della città. Ma il Baldovinetti insisté così tanto che alla fine Alessandro, stremato, gli concesse il nulla osta, ma a una condizione: che fosse costruito al contrario. Se così voleva scoraggiare il Baldovinetti, evidentemente non ci riuscì.

L’autoritratto celato di Benvenuto Cellini

Per la settima curiosità su Firenze rimaniamo in Piazza della Signoria. Sotto la Loggia dei Lanzi, dietro la statua di Perseo con la testa di Medusa di Benvenuto Cellini, se alzate un po’ lo sguardo, tra la nuca di Perseo e l’elmo, un effetto ottico consente di scorgere il volto d’un uomo. Pare sia proprio l’autoritratto di Benvenuto Cellini.

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Curiosità su Firenze… La Madonna del puzzo

Si è mai vista una Madonna che si tappa il naso? In Borgo San Jacopo sì. Lo scultore Mario Mariotti, nato nel 1936, sul finire degli anni ’80, stufo di sentire sempre un forte sentore di urina nel quartiere, scolpì la cosiddetta Madonna del Puzzo e la piazzò all’angolo con Via Toscanella, sperando di dissuadere certe pratiche incivili.
L’opera, pur apprezzata dai concittadini, non centrò l’obiettivo. Anzi, per colmo di malasorte, lì davanti furono posizionati anche dei cassonetti dell’immondizia, e la Madonna, poveretta, è sempre più schifata.

La finestra aperta notte e dì

Riattraversiamo l’Arno e per la nona curiosità su Firenze, andiamo in Piazza Santissima Annunziata dove, davanti alla basilica, si trova palazzo Budini-Gattai (o palazzo Grifoni), sul cui lato destro noterete una finestra sempre aperta. Pare la ragione derivi da una bella storia d’amore.

10 curiosità su Firenze per conoscere aneddoti della storia della città e percorrere le vie del centro alla ricerca di particolari nascosti

La moglie d’un membro della famiglia Grifoni, poco dopo essersi trasferita nel palazzo, vide il marito partire per le armi. Lei, sempre davanti alla finestra, sorvegliava di continuo la piazza agognando che il marito tornasse a casa, ma questo non accadde mai. Quando la donna morì, la finestra venne chiusa, tuttavia in casa cominciarono a manifestarsi strani fenomeni, e per questo fu deciso di lasciarla sempre aperta.
C’è anche chi dice, però, che la stanza in corrispondenza della finestra fosse appartenuta all’amante del Granduca Ferdinando I la cui statua in bronzo, svettante sulla piazza, ha lo sguardo rivolto proprio alla finestra.

Un ippopotamo a Boboli

Sul finire del ‘600, a Cosimo III, amante di piante e animali esotici, fu regalato un ippopotamo. Il povero animale venne messo come una fontana nel Giardino di Boboli. Così, in mezzo allo sfarzo della corte, ci si poteva anche imbattere in un gigantesco ippopotamo, senza dubbio curiosa attrazione per la nobiltà dell’epoca. Il disgraziato sopravvisse solo poco tempo in un clima per lui inadatto, e oggi si trova imbalsamato al Museo della Specola.

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