I 7 musei di Firenze da non perdere

Di cosa parleremo in questo articolo:

  • La Galleria degli Uffizi e il Corridoio Vasariano
  • La Galleria dell’Accademia
  • Il Museo Nazionale del Bargello
  • Palazzo Pitti e la Galleria Palatina
  • Il Museo di San Marco
  • Il Museo dell’Opera del Duomo
  • Le Cappelle Medicee

Esistono città, anche altisonanti, dov’è difficile trovare un solo museo che valga la pena visitare. Ecco, Firenze è l’esatto opposto: di musei ce ne sono talmente tanti, e talmente belli e importanti, che risulta difficile scegliere tra tutti questi preziosissimi scrigni di grande arte. Qui trovano la loro dimora elettiva opere eccelse ed eterne come la Primavera e la Nascita di Venere di Botticelli, il David di Michelangelo, quello di Donatello, il Perseo di Benvenuto Cellini o Lo scudo con testa di Medusa di Caravaggio, tanto per rimanere ai capolavori più celebri e celebrati.

Qui il turista sensibile è messo a dura prova da tanta di quella bellezza, da rischiare a ogni passo una vera e propria sindrome di Stendhal. E non per dire, se è vero che ogni anno centinaia di visitatori vengono ricoverati negli ospedali fiorentini in preda a sintomi molti simili a quelli che patì il grande scrittore francese nel 1817, durante il suo Grand Tour in Italia. D’altronde, si sa, le forti emozioni possono anche far letteralmente girare la testa.

Ma come orientarsi, allora, in mezzo a una così eccezionale offerta d’arte? Premettendo che a Firenze ogni museo vale sempre la pena di essere visitato, e senza voler far torto a nessuno, noi, dovendo operare una cernita, abbiamo scelto 7 must assoluti da non perdere assolutamente.

Seguiteci dunque in questo nostro excursus tra i più importanti musei di Firenze.

Vista aerea del Duomo di Firenze all'alba

1. La Galleria degli Uffizi e il Corridoio Vasariano

La Galleria degli Uffizi è il museo più importante di Firenze, uno dei più famosi al mondo. Nel 2019, coi suoi 4,4 milioni di ingressi, è stato quello più visitato d’Italia.

La storia

L’edificio che ospita la Galleria degli Uffizi fu costruito nel 1560 per volere di Cosimo I de’ Medici; venne realizzato su progetto del Vasari che lo completò qualche anno dopo con l’aggiunta di un corridoio (il celebre Corridoio Vasariano) di collegamento con Palazzo Pitti, residenza della famiglia granducale. Nel 1574 i lavori furono affidati da Francesco I, figlio di Cosimo, al Buontalenti.

Sempre su progetto del Buontalenti furono costruiti anche il Teatro Mediceo e la Tribuna. Nel 1588 la Galleria degli Uffizi si arricchì della presenza dell’Opificio delle Pietre Dure, eccellenza nella lavorazione della pietra a Firenze.

Con la fine della dinastia medicea la Galleria degli Uffizi mantenne la sua integrità grazie al lascito dell’ultima erede, Anna Maria Luisa de’Medici, alla famiglia Lorena, vincolato al fatto che tutta la collezione rimanesse intatta e all’interno della città stessa.

Furono i Lorena ad aprire la Galleria al pubblico nel 1769 e a riordinare le collezioni secondo criteri illuministi, separando cioè le opere d’arte dalle arti minori.

Sale, collezioni e opere degli Uffizi

La Tribuna è l’ambiente più antico del museo, riccamente decorato secondo il tema dei quattro elementi tipico rinascimentale.

Le Sale del Medioevo ospitano le tre Maestà di Cimabue, Giotto e Duccio da Buoninsegna, oltre a opere di scuola senese e fiorentina, tra cui l’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano.

Nelle sale dedicate al Rinascimento troviamo opere di Masolino e Masaccio, Paolo Uccello e Beato Angelico. Nella stessa sala sono esposte le opere di Filippo Lippi e Piero della Francesca, col famoso Ritratto dei duchi di Urbino.

Stupefacente è la sala interamente dedicata a Botticelli, con capolavori come la Primavera e la Nascita di Venere. Nella stessa sala sono esposte anche opere fiamminghe coeve, a testimonianza della vivacità e dell’apertura culturale della Firenze rinascimentale.

Analoga a quella dedicata a Botticelli è la sala interamente occupata da opere di Leonardo da Vinci, come l’Annunciazione e l’Adorazione dei Magi, cui fanno compagnia dipinti di Perugino e Signorelli.

Altre sale sono dedicate a opere del Rinascimento fiorentino e non, e ospitano capolavori di Dürer, Mantegna e Correggio.
Le sale dedicate al Cinquecento ospitano delle splendide opere di Michelangelo – come il Tondo Doni -, oltre a opere di Tiziano e Tintoretto.

La Sala Blu e la Sala Rossa espongono pittura fiamminga, nonché scultura e dipinti di Andrea del Sarto, Pontormo, Rosso Fiorentino, Bronzino.

Di enorme interesse sono anche le sale di Caravaggio e dei caravaggeschi che espongono capolavori come il Bacco e la Testa di Medusa, oltre a quadri di Guido Reni.

Completano il patrimonio della Galleria degli Uffizi il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe. Questa rappresenta una delle maggiori raccolte al mondo, comprendente disegni di Leonardo e Michelangelo, la Collezione Contini-Bonacossi – collezione acquisita alla fine degli anni Novanta che vanta quadri di Andrea del Castagno, Gian Lorenzo Bernini e Goya  -,  nonché sale dedicate alle esposizioni temporanee.

Nascita di Venere, opera di Sandro Botticelli conservata alla Galleria degli Uffizi di Firenze

Il Corridoio Vasariano

Il Corridoio Vasariano è un passaggio sopraelevato che attraversa l’Arno. Collega Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, ed era utilizzato dai Medici per raggiungere i loro palazzi senza dover scendere in strada.

Lungo il percorso sono esposti dipinti di artisti italiani del XVII e XVIII secolo. Ma la collezione che colpisce di più è quella degli autoritratti, un selezione unica di oltre 200 autoritratti di artisti italiani e stranieri, come Rembrandt, Ingres, Chagall e Diego Velasquez. Le piccole finestre sulla parete del corridoio permettono di osservare scorci inediti della città.

Il Corridoio Vasariano visto dall'alto che attraversa l'Arno passando sopra Ponte Vecchio

2.La Galleria dell’Accademia 

Voluta dal Granduca Pietro Leopoldo nel 1784, questa galleria conserva alcune fra le più belle opere di Michelangelo. Prima fra tutte il David (1501), simbolo di Firenze nel mondo, e capolavoro del Rinascimento, trasferito qui nel 1873 per preservarlo dalle intemperie.

Oltre al David sono custodite nel museo le famose sculture di Michelangelo chiamate Prigioni, in origine collocate nel Giardino di Boboli, il San Matteo e la Pietà di Palestrina.

In aggiunta ai capolavori michelangioleschi, meritano una visita Il Ratto delle Sabine del Giambologna, la Madonna con Bambino e la Madonna del Mare di Botticelli, oltre ad alcuni lavori di Perugino, Filippino Lippi, Pontormo e Bronzino.

Sempre all’Accademia sono conservate una splendida raccolta di tavole a sfondo dorato di maestri fiorentini del periodo fra Duecento e Cinquecento; la collezione di icone russe appartenuta alla famiglia Lorena; la raccolta di quadri di proprietà del Granduca Leopoldo.

Fa parte della Galleria anche il Museo degli strumenti musicali, di recente acquisizione, che vanta un violino appartenuto a Stradivari, oltre al più antico pianoforte verticale ad oggi conservato.

Il David di Michelangelo si trova presso la Galleria dell'Accademia di Firenze, il quarto museo in Italia per numero di visitatori.

3. Il Museo Nazionale del Bargello 

Il palazzo che ospita il Museo del Bargello è un prezioso esempio di architettura medievale, oltre che uno dei più antichi edifici di Firenze. Conquista l’atmosfera antica che si respira nelle sale, e in particolare nel suggestivo cortile interno.

Destinato a museo dalla metà dell’Ottocento, il Bargello ha rappresentato un esempio importante nella storia del collezionismo europeo. Attualmente custodisce alcune fra le più affascinanti opere del Rinascimento italiano.

Al primo piano, da non perdere assolutamente è il David di Donatello, insieme a capolavori di Ghiberti, Brunelleschi, Verrocchio e Luca della Robbia. Mentre al piano terreno si trovano opere del Cinquecento toscano: Michelangelo, Sansovino, Ammannati, Cellini, Giambologna.

D’inestimabile pregio, al primo e al secondo piano, le raccolte di “arti minori”, comprendenti opere in avorio, maioliche, smalti, oreficeria, bronzi, vetri, oltre al ricco medagliere mediceo.

La Badia fiorentina e il Palazzo del Bargello si trovano nel centro storico di Firenze

4. Palazzo Pitti e la Galleria Palatina

Il progetto del palazzo – nato dal desiderio dei Pitti di competere coi Medici – , attribuito da Vasari a Brunelleschi, manca di riscontri storici. Più probabile, come architetto, Luca Fancelli, collaboratore del Brunelleschi, che realizzò una struttura elegante impreziosita dall’ampia piazza antistante, assoluta novità nell’architettura residenziale dell’epoca. Tuttavia la sfortunata sorte politica di Luca Pitti decretò ben presto la rovina economica della famiglia e la conseguente interruzione dei lavori.

Fu Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I dei Medici, a comprare il palazzo nel 1550 e a trasformarlo nella residenza ufficiale dei Granduchi di Toscana.
L’Ammannati vi realizzò il fastoso cortile interno, col motivo a gradoni che ebbe tanta fortuna nelle corti europee, oltre a sistemare il Giardino di Boboli.
Fu invece Vasari a realizzare il famoso Corridoio che lo collega ancora oggi a Palazzo Vecchio.

Oggi Palazzo Pitti è un fulgido esempio di grandissima e innovativa architettura rinascimentale, con le sue sale riccamente decorate e gli splendidi Giardini di Boboli.

A Palazzo Pitti sono ospitate: 1. la Galleria Palatina e gli Appartamenti Reali; 2. la Galleria d’Arte Moderna; 3. il Museo degli Argenti; 4. il Museo della Moda e del Costume; 5. il Museo delle Porcellane; 6. il Museo delle Carrozze.

In particolare, la Galleria Palatina è una straordinaria raccolta di dipinti del Rinascimento e del Seicento voluta dai Lorena per attribuire una definitiva collocazione alle opere appartenute alla famiglia Medici.
Oggi vanta capolavori di Pontormo, Filippo Lippi, Raffaello (Madonna della Seggiola, La Velata), Tiziano (Maddalena Penitente) e Andrea del Sarto; ospita inoltre opere dei maestri fiorentini del Cinque e Seicento, oltre a opere di Caravaggio, Rubens (Le conseguenze della guerra), Van Dyck, Salvator Rosa.

Palazzo Pitti si trova vicino alla Basilica di Santo Spirito e a Ponte Vecchio

5.Il Museo di San Marco

Il Museo di San Marco, capolavoro architettonico di Michelozzo voluto da Cosimo dei Medici, custodisce oggi la più grande collezione al mondo di opere del Beato Angelico.
Gli splendidi ambienti che ospitano il museo convivono con la chiesa e le parti adiacenti al chiostro, adibite ancora a monastero.

La visita a San Marco comprende i bellissimi spazi architettonici del convento e delle celle, del chiostro di Sant’Antonio, del Cenacolo del Ghirlandaio, della sala del Refettorio e del Capitolo.

Veri gioielli del Museo sono le opere del Beato Angelico, fra le quali ricordiamo l’Annunciazione, capolavoro pittorico del Rinascimento. Nella Sala dell’Ospizio (ora Sala del Beato Angelico), interamente dedicata all’artista, sono conservate la Deposizione, il Trittico di San Pietro Martire, la Pala d’Annalena, il Giudizio Universale (1431), la Pala di San Marco, la Madonna col Bambino e il Tabernacolo dei Linaioli.

Oltre agli affreschi del secondo piano – opere rinascimentali di alto livello e capolavori assoluti dello stesso Beato Angelico -, sono da non perdere, il Cenacolo del Ghirlandaio e la Madonna col Bambino di Paolo Uccello, nonché le terrecotte invetriate dei Della Robbia.

Chiesa di San Marco a Firenze in un giorno di sole con rose fiorite

6. Il Museo dell’Opera del Duomo

È il Museo dell’opera della cattedrale. Si può visitare in combinazione con la Cupola, il Battistero, il Campanile e la cripta di Santa Reparata. Aperto al pubblico nel 1891, ospita più di 700 opere d’arte, dal Medioevo al Rinascimento.

Tra i pezzi da vedere assolutamente, la Pietà di Michelangelo e la Maddalena di Donatello. Sono esposte anche molte magnifiche opere religiose, come gli altari e le meravigliose porte del Battistero di Lorenzo Ghiberti. Tutti questi capolavori sono stati collocati qui per motivi di conservazione, e sostituiti da copie nella Cattedrale, nel Battistero e nel Campanile.

Interno del Museo dell'Opera del Duomo diFirenze

7. Le Cappelle Medicee

Realizzate da Michelangelo e Buontalenti, tra il XVI e il XVII secolo, le Cappelle Medicee rappresentano il mausoleo della famiglia Medici e ne custodiscono le tombe.

Gli ambienti principali del Museo delle Cappelle Medicee sono la Sagrestia Nuova e la Cappella dei Principi.

La Sagrestia Nuova fu progettata e realizzata da Michelangelo, a partire dal 1519, per ospitare le tombe di Giuliano e Lorenzo de’ Medici. Bellissime le Allegorie del Tempo (Giorno, Notte, Alba e Crepuscolo), i ritratti dei Duchi, la Madonna col Bambino e le statue dei Santi Cosma e Damiano.

Nelle due pareti laterali della Sagrestia, Michelangelo incassò i sepolcri monumentali dedicati a Giuliano de’ Medici, duca di Nemours, e a suo nipote Lorenzo de’ Medici, duca di Urbino.

La Cappella dei Principi, con la sua Cripta, è il luogo di sepoltura dei membri della famiglia Medici. Opera del Buontalenti, che la arricchì di marmi e pietre preziose lavorate con la tecnica del commesso fiorentino, è un vero e proprio gioiello dell’architettura rinascimentale.
Vi si trovano le tombe di Cosimo I e del Granduca Cosimo II, di Ferdinando I e della moglie Cristina di Lorena, di Giovanni delle Bande Nere e di Maria Salviati, del Principe Lorenzo e del Cardinal Leopoldo.
Il museo comprende anche la Cripta Lorenese che conserva le spoglie della famiglia Lorena e il monumento funerario di Cosimo il Vecchio (1389-1464), primo signore di Firenze e pater patrie.

Sepolcro di Lorenzo dei Medici al Museo delle Cappelle Medicee di Firenze

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